fbpx
venerdì, Aprile 19, 2024

Dal mare a 1500: El Hierro, per i runner alle Canarie una meta da 10 e lode

Canarie_El_Hierro_2015_Meridiano_ (1) ph maratondelmeridiano

Il concetto di vacanza al mare, per ogni runner che si rispetti, prevede spesso qualcosa di diverso dal relax, dalle giornate a mo’ di lucertola sulla spiaggia. Stabilita la meta, perché non googlare alla ricerca di una gara nei paraggi? Così ha fatto anche Maria Eugenia Rossi, fino allo scorso anno tesserata nelle fila del team Iz Skyracing. A febbraio, pianificando le ferie, oltre ai biglietti aerei ha prenotato un pettorale. Per la Maratòn del Meridiano, sull’isola El Hierro, alle Canarie. L’ultimo lembo di terra del mondo occidentale, dove è situato il “meridiano zero”.

«Io ed il mio compagno – racconta Maria Eugenia Rossi – avevamo deciso di fare una vacanza anticipata, per portare nostro figlio di 15 mesi al mare, in un posto che fosse caldo ma non eccessivamente lontano. Così abbiamo optato per le Canarie e, per non rimanere sulle solite mete, abbiamo ha cercato un posto insolito e poco battuto turisticamente: El Hierro, un’isoletta riserva della biosfera. Abbiamo trovato questa gara, che si svolgeva su quattro distanze: 17, 20, 27 e 42 km».

Canarie_2015_El_Hierro_mare_photo_Luca_Ghezzi

Un virus ha rischiato di compromettere il progetto…
«Quando siamo partiti da Bergamo avevo l’influenza. Speravo di guarire per tempo ma non è stato così. Ho corso ugualmente, perché un’avventura del genere non mi sarebbe ricapitata di nuovo. Non potevo non calpestare quei terreni ed alimentarmi di quei paesaggi! Così la mattina del 7 febbraio, alle ore 8.30, ho preso il via per la 42 km sotto un cielo un po’ incerto e con un clima non proprio caldino».

Chi ti ha supportato durante quelle ore di fatica?
«In tutte quelle 6h12′ il mio supporto principale, la mia acqua, il mio cibo e le mie forze sono stati Luca ed il mio bimbo. Ho corso per loro, per non deluderli. Perché sapevo che li avrei visti ai punti di ristoro e riabbracciati al traguardo. Mi avrebbero dato la forza per continuare. Data la mia scarsa preparazione non mi aspettavo grandi risultati. Arrivare in fondo era l’obiettivo principale; ma riuscire ad essere tra le prime dieci sarebbe stato già tanto».

Canarie_El_Hierro_2015_Meridiano_ (3)

Ce l’hai fatta?
«Già dal km 10 avrei voluto ritirarmi, ma poi mi son detta: “Visto che siamo in ballo… balliamo!”. Non volevo nemmeno deludere i miei due tifosi. Ho lasciato il corpo e ho corso solo con la mente e con gli occhi. L’isola è bellissima. Siamo partiti dal mare per arrivare fino alla vetta, a 1500 metri di quota. Una natura che ti incanta; da quella selvaggia a quella più arida, visto che si tratta anche di una zona vulcanica. Single track e molti sentieroni larghi, dove l’occhio può perdersi nello spazio della natura». Maria Eugenia Rossi ha tagliato il traguardo in centesima posizione assoluta, portando a termine i 42 km in 6h12’06”, settima nella classifica femminile.

Voto all’organizzazione?
«Direi un bel 10 meno. Organizzazione ottima, sia sul percorso che come pacco gara. Dieci meno perché all’arrivo non c’era la birra!».

Un paragone con le gare italiane?
«Posso dire solo una cosa: sul percorso non ho trovato né cartacce né confezioni di gel!».

Canarie_El_Hierro_2015_Meridiano_ ph maratondelmeridiano (2)

Un evento da consigliare?
«Lo consiglierei a tutti: sia per la bellezza che offre quest’isola, poco conosciuta, che per il tipo di gara. 42 km con 5000 metri di dislivello totale, direi che non è proprio una passeggiata. La rifarei sicuramente! Anche un percorso già esplorato può lasciare emozioni diverse di volta in volta».

Cosa non scorderai?
«Il modo in cui le condizioni meteorologiche possono cambiare repentinamente su un’isola, soprattutto quando è così piccola. Ed il calore del pubblico spagnolo».

Enula Bassanelli

RELATED ARTICLES

Most Popular