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martedì, Marzo 19, 2024

Tempo di bilanci per Franco Collé, il campione aostano del team Bv Sport

Franco Collé, un ingegnere da long distance. Razionale quando serve, passionale quando il gioco si fa duro. Tanto da raggiungere il proprio limite e andare oltre per inseguire un sogno che si chiama Tor de Géants. 

Franco Collé – foto di Maurizio Torri

L’estenuante kermesse valdostana, già vinta nel 2015, quest’anno l’ha visto protagonista di una cavalcata di trionfale di oltre 300 km; ha polverizzato i precedenti record di percorrenza del più duro trail del Vecchio Continente. L’obiettivo dichiarato dell’Ambassador Bv Sport non era tanto vincere, quanto lasciare il segno con un crono che sarebbe entrato nella storia. Una missione incompiuta a un passo dal successo che ha letteralmente esaltato migliaia di follower in diretta web. A bocce ferme abbiamo incontrato e intervistato per voi il campione aostano.

Dopo un periodo di break sei tornato a gareggiare con nuove motivazioni. Cosa ti ha portato a ributtarti nella mischia?
«La grande passione che ho per la montagna ha fatto in modo che tornassi presto nella mischia. Questo piccolo break mi ha fatto capire che non riuscirò mai a stare lontano da questo contesto…e ha fatto in modo che tornassi ancora più motivato e determinato di prima».

Un bilancio della stagione 2017?
«Quando, nonostante passino gli anni, riesci a migliorare le tue prestazioni cronometriche non si può che essere contenti. Di conseguenza il bilancio è più che positivo e lo dicono anche i numeri: 8 vittorie, 17 gare ma soprattutto 6540 km e 225.000 m d+ corsi con il sorriso in posti stupendi. L’unico rammarico è stato di essermi imbattuto in una tendinite nel periodo clou della stagione (quello del mese di luglio che coincide con il mio momento top di forma). Ciò mi ha costretto a rinunciare ad alcuni importanti obiettivi (Ultra Sierra Nevada e circuito delle World Series)».

foto di Stefano Jeantet

La tua migliore performance 2017 e quella da dimenticare?
«Penso che la mia migliore performance e quella che voglio dimenticare il prima possibile coincidono. Ritengo infatti di aver fatto, durante il Tor di quest’anno, una grande performance sportiva. Mi ero preparato con tanti sacrifici nel migliore dei modi per quell’appuntamento e ho corso una gara incredibile. Ho tenuto dei ritmi altissimi per più di 300 km per tre giorni e due notti facendo registrare riscontri cronometrici di gran lunga inferiori a quelli di qualsiasi altro top atleta che mai si sia cimentato su questo tracciato. Un sogno. Allo stesso modo però vorrei dimenticare l’ultima parte. Ho commesso un errore gravissimo a fermarmi per riposare a quelle quote vanificando tutto quello di buono che avevo fatto. Da lì in poi per me è stato un calvario. Ho raggiunto il ristoro successivo con enorme fatica e privo di lucidità. Un incubo che nulla aveva a che vedere con quel bel viaggio che avevo percorso fino a 2 ore prima. Un incubo che preferisco dimenticare».

Appuntamenti classici e nuove esperienze. Come organizzi la tua agenda agonistica?
«La mia agenda agonistica del 2018 non è ancora stata decisa. Purtroppo vivendo in Valle d’Aosta il periodo per allenarsi con le scarpette è molto corto e riesco ad essere al meglio della mia condizione solo nei mesi di luglio e agosto. In genere in questi 2 mesi in cui cerco di fissare 3 o 4 appuntamenti di livello internazionale in cui potermi misurare con i migliori atleti della specialità. Scelgo questi appuntamenti per ammirare e imparare dagli atleti top e con l’idea di scoprire gare che mi permettano di fare nuove esperienze in luoghi diversi dal contesto in cui vivo. In questi anni ho corso in Cina, America, Norvegia, Madeira, alla Réunion, sui Pirenei, e spero di fare altre belle avventure anche nel 2018. Nei weekend che rimangono tra i 3 o 4 appuntamenti clou ho l’abitudine di sfruttare le bellissime gare che ci sono in Italia per raggiungere la condizione ottimale di forma. In primavera e in autunno vado a correre in gare dove non trovo la neve (come la vicina Liguria), mentre nei mesi estivi mi diverto in prove più montane tra Valle d’Aosta, Francia, Lombardia e Trentino».

Lavoro, famiglia e ultra distanze. Come riesci a gestirti?
«Sicuramente per prepararsi al meglio bisogna sempre fare grandi sacrifici allenandosi nel poco tempo libero che rimane tra lavoro, impegni e famiglia. Questo vuol dire allenarsi spesso in orari notturni e anche magari quando il meteo non è dei migliori. Sicuramente però riesco a fare quello che faccio perché ho l’appoggio fondamentale della mia famiglia che è sempre pronta ad aiutarmi e supportarmi».

Franco Collé – foto di Maurizio Torri

Il sogno nel cassetto di Franco Collé?
«Mi piacerebbe migliorare quel 3° posto in classifica generale nelle World Series del 2015, correre un Utmb tra campioni stellari come quelli che ci sono stati nell’edizione 2017, riuscire a chiudere il conto lasciato in sospeso quest’anno con il Tor. Di sogni ce ne sono sempre tanti e forse anche un po’ troppo lontani dalle mie possibilità, ma sognare è sempre bello».

Franco Collé è atleta Bv Sport, leader indiscusso nell’abbigliamento a compressione grazie alla contenzione progressiva di cui detiene 5 brevetti internazionali. Il capo più noto per questa tecnologia è il gambale Booster che a oggi registra oltre un milione di vendite. Non si tratta solo di moda o di voglia di colore, ma di reali e comprovati benefici a più livelli nello svolgimento dell’attività fisica. Indossato unicamente durante l’attività fisica, Booster Élite diminuisce la soglia della fatica, migliora la performance e riduce il rischio di lesioni. La linea per il recupero invece alimenta le fibre muscolari, i tendini e i legamenti di sangue ossigenato permettendo così un recupero immediato che permetterà all’atleta di affrontare, in eccellenti condizioni, successivi allenamenti e competizioni. Tutti i prodotti sul sito ufficiale www.bvsport.com/it_it.

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