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giovedì, Aprile 25, 2024

Gianluca Rota: “Il nostro Oliviero è un mito per i valdostani; al Tor una vera e propria ovazione”

Ci siamo fatti raccontare il Tor des Géants di Oliviero Bosatelli da chi lo ha seguito per molti giorni in maniera ravvicinata, condividendo con lui le notti insonni, le gioie e la speranza – conservata fino alla fine – di raggiungere Dominguez. 

foto credit Giacomo Buzio

Non ha mai dormito, si è sobbarcata un numero indefinibile di chilometri in auto e a piedi nelle vallate alpine per raggiungere i rifornimenti e le basi vita. Parliamo di Nadia Bazzana, moglie di Oliviero Bosatelli, che ha fornito al vigile del fuoco bergamasco un’assistenza totale. Notte e giorno lo ha inseguito, raggiungendolo nei punti prestabiliti lungo il tragitto che si snoda sulle Alte Vie della Valle d’Aosta e che si conclude a Courmayeur dopo 330 km e 24.000 metri di dislivello in salita.

Nadia e l’amica Pamela. E poi l’Erock Team. Al seguito di Bosatelli nell’avventura valdostana c’erano infatti anche le inconfondibili divise giallo fluo. «L’anno scorso avevamo accompagnato Oliviero verso il traguardo scortando il suo arrivo trionfale – racconta Gianluca Rota, titolare di Elle Erre -. Quest’anno gli siamo stati a fianco più giorni; martedì e mercoledì non abbiamo mai dormito, lo abbiamo affiancato in una serie di passaggi e lo abbiamo atteso sul traguardo di Courmayeur. Con lui ci siamo quindi recati a Gressoney dove Oliviero e gli altri big hanno “dato il via”, in serata, al Tot Dret, la nuova gara più breve del Tor che ne ricalca perfettamente la seconda parte del tracciato».

Martedì quando è calato il buio sui sentieri del TdG molti addetti ai lavori si sono convinti che la situazione al comando non sarebbe più cambiata. «Collé è balzato in testa guadagnando oltre tre ore di vantaggio. Si pensava fosse impossibile un cambiamento ai vertici del Tor. E invece Dominguez è tornato davanti, Collé è andato in crisi e si è ritirato, e il nostro Oliviero si è trovato in seconda posizione con una trentina di minuti di ritardo dal basco. Oli stava bene, lo si vedeva dalla sua espressione, dal suo comportamento. Così bene che ci siamo convinti che potesse raggiungere Dominguez. Era molto presente, faceva i suoi calcoli e portava avanti la sua strategia. Alle basi vita trovava il tempo per parlarci. Si è sempre fermato e ha sempre mangiato. I due ‘avversari’ facevano soste più rapide. Secondo me quest’anno è arrivato a Courmayeur in condizioni buone, addirittura migliori dello scorso anno, sia a livello fisico che mentale».

Come è visto Bosatelli dai valdostani? «Per loro è un mito assoluto, il Tor di Oliviero è stata una vera e propria ovazione. Del resto lui spende sempre una parola per tutti, anche in gara riesce a essere gentile, non importa se lo sforzo sia massacrante e stia correndo da giorni. Lui ha un carattere eccezionale, la gente lo percepisce e gli tributa in continuazione manifestazioni di affetto e di stima, accogliendolo da eroe delle montagne». 

 

 

 

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