La tavola rotonda al TublĆ da Nives a Selva Val Gardena in programma allāHERO Bike Festival ha visto una folta partecipazione, grazie alla presenza di prestigiosi relatori, tra cui i rappresentati delle quattro valli intorno al Sella, personalitĆ politiche ed esperti del settore. Il tema allāordine del giorno ĆØ stato la mountain bike come strumento per incentivare un turismo ecosostenibile lungo i passi dolomitici.
Tutti dāaccordo nella potenzialitĆ della bicicletta off-road ma dalla discussione ĆØ emersa una profonda lacuna legislativa che regolamenti lāattivitĆ e individui le responsabilitĆ fra tutti gli operatori: dai proprietari dei terreni alle amministrazioni comunali, dagli impiantisti agli stessi biker.
Val Gardena (Alto Adige/Italia), 23 giugno 2015 ā Una tavola rotonda per discutere delle potenzialitĆ turistiche legate alla mountain bike, e del beneficio che queste possono portare al territorio intorno al Sella e alle Dolomiti intere.
Ć stato questo il fulcro della serata organizzata da Gerhard Vanzi, ideatore della Sellaronda HERO, che ha invitato un pool di esperti a trattare il tema della mountain bike e delle sue più recenti declinazioni (vedasi la e-bike) come unāopportunitĆ per una forma di turismo che sia vicina allāambiente montano.
In qualitĆ di moderatore Harald Pechlaner dellāIstituto Eurac di Bolzano, da molti anni un attento osservatore della āvitalitĆ ā economica in montagna. Nel palco dei relatori lāassessore alla mobilitĆ della Provincia Autonoma di Bolzano Florian Mussner e Cesare Micheletti della Fondazione Dolomiti UNESCO. Al loro fianco anche i rappresentanti delle quattro valli intorno al Sella: Günther Pitscheider – Val Gardena Marketing, Oscar Alfreider – Consorzio Turistico Alta Badia, Michela Lezuo – Consorzio Turistico Arabba Fodom Turismo e Enzo Iori – Apt Val di Fassa.
Particolarmente apprezzata la presenza del tedesco Uli Stanciu di BIKE Magazin che ĆØ stato tra i primi europei a scoprire la potenzialitĆ turistica della mtb, cosƬ come gli interventi intorno al tema della “responsabilitĆ ” dellāavvocato Tommaso Tisot, hanno richiamato lāattenzione dei presenti.
Diversi gli spunti nati dallo scambio di idee degli esperti durato poco meno di due ore davanti ad un folto pubblico sempre attento. Ć Günther Pitscheider il primo a mostrare grande entusiasmo per il movimento della mountain bike sulle Dolomiti: Ā«La vendita delle mountain bike e delle bici in generale aumenta di anno in anno – ha spiegato il direttore di Val Gardena Marketing ā e per incentivare questo tipo di turismo insieme allāAlpe di Siusi abbiamo creato un reticolo di percorsi segnati, con cartine disponibili sia in formato cartaceo che online per permettere ai turisti di godere appieno di questa esperienzaĀ».
Oscar Alfreider, del consorzio turistico dellāAlta Badia, racconta invece un piccolo aneddoto del week end scorso, successo durante il Sellaronda Bike Day del giorno prima: Ā«Ero fermo a Passo Gardena quando un ragazzo ha fermato il suo gruppo e ha detto āmi ĆØ venuta la pelle dāoca, non ho mai visto un panorama del genere in tutta la mia vitaā. Ed ĆØ da questa vicenda che dobbiamo fare delle riflessioni ā prosegue Alfreider ā incentivando il turismo ciclistico, ma senza dimenticare chi si gode queste montagne con lāescursionismo a piedi. Ć di importanza fondamentale differenziare i sentieri per pedoni e quelli per bikerĀ».
Ecco, il tema della convivenza tra appassionati di trekking e passeggiate con quello della mountain bike deve essere affrontato perché non si verifichino incompatibilità tra le due forme di turismo delle Dolomiti.
Anche Michela Lezuo, portavoce di Arabba, evidenzia lāimportanza della differenziazione fra i tracciati destinati ai turisti e quelli destinati agli amanti delle ruote grasse, ma mette in luce anche un nuovo aspetto legato al turismo in mountain bike: Ā«Dal punto di vista comunicativo la mountain bike sta dando una grossa mano allāimmagine della montagna, svecchiando un turismo che nellāimmaginario collettivo ĆØ āanzianoā, regalandogli unāaurea ācoolā, destinata a richiamare anche le fasce più giovani che durante lāestate preferivano altre meteĀ».
Enzo Iori, in rappresentanza dellāApt Val di Fassa mette in risalto la nuova āfetta di mercatoā che la mountain bike sta regalando alle Dolomiti: Ā«Con la Südtirol Sellaronda HERO attiriamo i top biker di tutto il mondo, ma lāintuizione di Gerhard Vanzi non finisce qui, e grazie ai Sellaronda MTB Tour e alla naturale integrazione tra mountain bike e impianti di risalita siamo in grado di attirare anche i ānon eroiāĀ». Iori infine sottolinea un aspetto che diventarĆ sempre più protagonista in futuro: Ā«Attenzione al fenomeno e-bike: sono bici da fuoristrada che permettono anche a chi possiede un livello medio-basso di esperienza di godersi le nostre montagne a bordo di una due ruoteĀ».
La parola ĆØ poi passata allāautoritĆ politica, ovvero allāassessore bolzanino Florian Mussner, che dopo i ringraziamenti a Gerhard Vanzi per i nove giorni dellāHERO Bike Festival, ha parlato degli impegni futuri: Ā«Eā importante che i percorsi di mountain bike vengano regolamentati, e ci stiamo muovendo in questa direzione tra mille difficoltĆ normative di tre province, Bolzano, Trento e Belluno – sottolinea Mussner ā non dimenticando che nella nostra provincia tutto questo deve essere integrato nel nostro ecosistema dove stiamo incentivando anche lāutilizzo di mezzi elettrici e a idrogeno, che saranno il futuro della mobilitĆ sulle DolomitiĀ».
Cesare Micheletti, della fondazione Dolomiti UNESCO, suggerisce che le Dolomiti diventino un laboratorio dove sviluppare una proposta integrata: Ā«magari ragionando in senso longitudinale ā commenta il responsabile della fondazione ā poichĆ© la tendenza ĆØ quella di sviluppare percorsi da nord a sud, ma siamo convinti che il futuro sia quello di collegare tutto lāarco dolomitico da est a ovest, dal Friuli al Brenta, per valorizzare appieno il territorio e ragionare su unāesperienza itineranteĀ».
Tutti i relatori però si sono trovati dāaccordo sulla la necessitĆ di una regolamentazione per la responsabilitĆ in caso di incidenti sui sentieri, e sulla manutenzione degli stessi. Lāavvocato Tommaso Tisot: Ā«A differenza di quanto avviene in inverno, dove il responsabile del terreno, cioĆØ della pista da sci, ĆØ il gestore dellāimpianto di risalita, in estate la cosa si complica ā prosegue lāavvocato – perchĆ© al momento non esiste una normativa atta a regolamentare la responsabilitĆ dei biker e dei proprietari dei terreni su cui si sviluppano i percorsiĀ». E in conclusione lancia un appello: Ā«Se non si interviene alla svelta si rischia che la legge venga scritta in tribunale con una sentenza, e sappiamo che prevenire sia meglio che curareĀ».
Preziosi gli interventi di Uli Stanciu, della rivista tedesca BIKE Magazin, da trentāanni profondo conoscitore del legame tra mtb e turismo, che ha azzardato, in maniera piuttosto convinta, unāipotesi sul futuro: Ā«Sappiamo che ormai la mountain bike in Germania ha raggiunto un punto di maturitĆ nel suo ciclo di vita, e non avremo un numero maggiore di praticanti nel prossimo futuro, ma riteniamo che vi siano formule diverse di praticare la disciplina – commenta lāesperto dalla Germania ā come per esempio il forte potenziale dellāe-bikeĀ».
In particolare Stanciu riporta alcuni numeri significativi: Ā«In Germania abbiamo 3 milioni e mezzo di ciclisti da strada e altrettanti praticanti di mtb, la cui somma rappresenta un numero superiore a quello degli sciatori ā aggiunge Stanciu – e tra loro sta crescendo la propensione ad una vacanza in bicicletta, dove naturalmente la mountain bike ha il suo peso importante anche grazie alla versione con pedalata assistitaĀ».
Secondo Stanciu il mercato della mountain bike classica ĆØ destinato a saturarsi, mentre per le bici elettriche ĆØ previsto un forte incremento nei prossimi anni. PerchĆ©? Ā«Semplice: con la e-bike si può andare più in alto, più lontano, più veloce e su sentieri più ripidi facendo sempre lo stesso sforzo, addirittura in modo più salutare. Tutti hanno lāopportunitĆ di godersi paesaggi magnifici decidendo quanta fatica fare, senza inquinare e stando a contatto della naturaĀ».
La via sembra quindi segnata, ma per sostenere lo sviluppo turistico della mountain bike in tutte le sue forme, come strumento di un āsoggiornoā ecosostenibile ĆØ necessario che ci si sieda intorno ad un tavolo e si disegni una legislazione che regolamenti la pratica della mountain bike in montagna.
Tutti i relatori sono concordi nel voler studiare insieme come creare le condizioni per un turismo in mountain bike nelle Dolomiti.
Il programma completo ed ulteriori informazioni sono a disposizione su www.sellarondahero.bike
(Ph: www.wisthaler.com)