Argento per la squadra femminile e bronzo per Maria Chiara Parigi, questo il bottino della spedizione azzurra ai mondiali di Ultratrail in Galles in un percorso troppo veloce per le caratteristiche dei nostri portacolori tra i quali c’erano i deu atleti della IZ Skyracing Marco Zanchi e Cinzia Bertasa. La competizione mondiale, partita alle ore 9.00, si ĆØ svolta su un percorso di circa 15 km da ripetere 5 volte, per un totale di 77 km.

Abbiamo ‘ rubato’ da Facebook le impressioni del nostro Marco Zanchi:
Ā«ā¦ce lāabbiamo ??
ā¦devo iniziare queste poche righe a consuntivo della magnifica esperienza in Galles per i Mondiali di UltraTrail con delle scuse. Massimo, lascia che ti chieda scusa perchĆ© involontariamente ti ho mentito ā¦
Durante tutta la trasferta ma, soprattutto dopo, ho continuato a pensare a qualcosa e o a qualcuno che potesse ārappresentareā in modo significativo e o racchiudere tutte le emozioni e sensazioni ricevute e vissute a Llandudno e a Comwyr⦠Ho pensato alla mia emozione viva quando allāaeroporto di Orio al Serio mi sono trovato di fronte al mio āalbum delle figurineā vivente. Si, perchĆ© nei momenti che hanno preceduto il decollo ho potuto fare la conoscenza di moltissime persone che ammiravo (ed ammiro) ma che avevo solo āconosciutoā virtualmente. Ho pensato a Matteo Lucchese⦠che dalla seconda parola dopo il āciaoā⦠ha continuato a dirmi ed a raccontarmi della disperazione nel non poter essere nel suo pieno potenziale per la gara del 6 Luglio a Conwyr⦠Ogni espressione ed ogni parola non facevano altro che rimarcare la sua, giustificata, delusione. Ho pensato ad Enrico ed a tutto lo staff della Nazionale presente (Aurelio, Roberto, Gregorio e Stefano)⦠Per buona parte posso dire che li conoscevo giĆ ābeneā, grazie a fitti e ripetuti scambi di mail e messaggi. Persone di enorme spessore, che godono della mia stima incondizionata. Ho pensato a tutti noi, noi accompagnatori che, in un modo o nellāaltro, abbiamo profuso il massimo impegno cercando di aiutare, per quanto possibile, i ragazzi che hanno gareggiato e tutto lo staff.
Ho pensato ai massaggiatori (Stefano e Andrea), che con modi e capacitĆ indiscutibili hanno fatto lāimpossibile per mettere in condizione di correre chiunque ā¦anche a gara in corso⦠anche chi pareva in condizioni ādisperateā. Ho pensato alla location⦠che almeno per buona parte ha rispettato le idee e le aspettative che ci eravamo fatti immaginando la bellezza ed il fascino del luogo. Ho pensato anche alle birrerie⦠che, in realtĆ , sono state un poā una delusione. Ho pensato ai gabbiani imperiali⦠che ci hanno accompagnato giorno e notte, giorno e notte, giorno e notte con i loro schiamazzi ed il loro vociare (la tentazione di spennarne un paio fu molto forte!). Ho pensato a tutte le fantastiche ragazze che ci hanno regalato una gioia che definire incontenibile ed immensa ĆØ ancora poco. Ho pensato a MariaChiara, mia graditissima compagna di tavola, che, partita āconvintaā, mi ha impressionato in gara per forza, costanza e lucidità ⦠e che, dal momento in cui iniziò ad āannusareā il traguardo storico, continuò a rassicurami dicendo ā Ottavio, sto dando il massimo, Ottavio, sto dando tutto quello che ho!ā (ancora mi vengono i brividi). Ho pensato a Cinzia, fantastico Capitano della squadra femminile che con inconfutabile orgoglio azzurro ha dato tutto, veramente tutto⦠per se stessa e per gli altri. Ho pensato a Lisa⦠alla grandissima, āminutaā, indomita ed invincibile Lisa⦠che, avendo speso tutto e di più durante la gara, al traguardo ha dovuto essere sorretta anche solo per camminare.
Ho pensato a Lara⦠a come ha amaramente vissuto il suo ritiro⦠e a come, traspariva con evidenza, soffrisse enormemente per lāoccasione āfallitaā (ā¦fallisce chi non tenta e non prova, tu sei e sei stata grandissima!). Ho pensato a Katia⦠e a come abbia corso incredibilmente forte anche gli ultimi due giri, in spinta e in progressione⦠sempre con un immancabile sorriso (meno male che ti abbiamo detto che stavi per imboccare lāultimo giro⦠altrimenti saresti stata ancora lĆ a divertirti). Ho pensato a Francesca (atleta che stimo infinitamente), alla sua enorme forza di volontĆ e coerenza ⦠che non ha mai mollato, mai, nonostante tutto e tutte le difficoltĆ . Ho pensato a Silvano⦠ed alla sua GIGANTESCA dignitĆ di uomo e di atleta⦠quando con gli occhi bassi mi disse :āā¦mi vergogno di essermi ritiratoā (ā¦sii fiero, sii fiero per come sei, per come hai corso e per come hai vissuto il tuo ācaricoā da Capitano⦠perchĆ©, grande Uomo, noi siamo fieri di te!!). Ho pensato a Matteo (Pigoni), il āmio pupilloā, personalissimo favorito e papabilissimo medagliato⦠che si ĆØ riscoperto non invulnerabile⦠ma che ha reagito al momento no con una forza ed una āprepotenzaā degna del suo grande carattere ed enorme talento (il futuro ĆØ tutto tuo!!).
Ho pensato a Daniele⦠alla sua grande pacata compostezza, alla sua costanza ed al suo modo di essere tanto discreto caratterialmente quanto forte, fortissimo, e determinato in gara anche nei momenti difficili. Ho pensato ad Andrea⦠al grande, grandissimo Andrea⦠che, nonostante la sua enorme difficoltĆ , spronava in continuazione me chiedendomi, incitando Paolo (mio fratello) e tutti i compagni di squadra ( TU SEI UN GRANDE UOMO !!). Ho pensato a Marco⦠la nostra Jeep āsbattutaā in autostrada⦠che, verificata la propria impossibilitĆ alla āgrande impresaā, ha deciso di cucirsi sulle spalle le ali dellāangelo custode di MariaChiara in quellāultimo interminabile giro per āproteggerlaā dalla concorrente inglese alle sue spalle. Ho pensato a Paolo, il mio eroe, sangue del mio sangue e mio sconfinato orgoglio, alla sua determinazione, alla sua forza ed alla passione riversata in questo grande sogno (ā¦lo hai visto e lo hai toccato⦠il cielo Azzurro era anche tuo!!)! ⦠poi, sempre con maggiore insistenza ho pensato a Massimo⦠che, a partire dal giorno della sua convocazione fino ad arrivare al momento della gara (inclusa), ha vissuto, respirato, corso, mangiato, pensato, pregato, ansimato e spremuto, da se stesso, tutto ciò che umanamente e non si poteva spremere… solo ed esclusivamente in funzione del sogno che si era āprefissatoā.
Ora, Massimo, amico mio, vorrei tanto, dal più profondo del cuore, poter tornare indietro nel tempo, fino al momento in cui sei giunto al traguardo ed in cui mi hai chiesto :ā ā¦ce lāabbiamo ?ā. Quel giorno, lo scorso 6 Luglio, erroneamente ti risposi a malincuore, che no, non ce lāavevamo quella medaglia che tu avevi pensato, sperato e sognato di appuntarti allāaltezza del tuo grande cuore⦠Ti risposi no, capendo subito cosa intendessi, sapendo che comunque ti avrei ferito come si può ferire qualcuno a cui viene strappata una parte della propria anima ⦠Ti risposi no⦠ma ora non lo farei più⦠perchĆ©, ora lo so, noi ce lāabbiamo !!! Non avremo fisicamente quella medaglia da tenere stretta tra le mani per tutto il resto della vita⦠ma abbiamo vinto qualcosa che nessuno potrĆ toglierci dai ricordi e dal cuore.
Abbiamo (mi ci metto anche io) vinto con la nostra amicizia (tutti quanti gli appartenenti alla spedizione), abbiamo vinto con la vostra forza e determinazione, abbiamo vinto perché, tutti tutti, avete corso, lottato, amato, condiviso e sudato con una grande, incredibile ed ineguagliabile PASSIONE!!! Voi, per me, siete vincitori anche se la medaglia non sarà tangibile come quelle delle nostre incredibili e fantastiche donne⦠e tu, amico mio, sei, non meno dei tuoi immensi compagni, un vero Capitano per spirito e cuore!!!
Io sono fiero di tutti Voi⦠e non vedo lāora di poter raccontare un giorno alla mia piccola Gaia, quanto ĆØ stato fortunato il suo papĆ a poter condividere con tutti Voi questo grande sogno chiamato Mondiale.Ā»