Domenica 28 maggio, la tranquilla sponda lecchese del Lario è stata invasa dalle auto degli oltre 800 trailer pronti a mettersi in marcia lungo i 49, 25 e 7 km del Trail del Viandante. Una caldissima quarta edizione, che ha visto impegnato tutto lo splendido team del Santi Nuova Olonio per supportare e sostenere gli atleti nella loro sfida verso Piantedo.
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Piantedo (So). La quarta edizione del Trail del Viandante ha chiuso i battenti, nell’entusiasmo e nella gioia degli 835 partecipanti e di tutta l’organizzazione. Una calda, caldissima giornata ha fatto da sfondo a questa lunga avventura che, nella sua distanza maggiore di 49,5 km, ha battuto i passi della storica via che costeggia la sponda orientale del Lario, collegando la provincia lecchese a quella di Sondrio. Il tracciato della manifestazione ripercorre l’antica mulattiera, recuperata nel 1992 dall’Azienda di Promozione Turistica di Lecco, con l’intento di renderne possibile una fruizione turistica ed escursionistica.
Una montagna diversa dalle cime imponenti che si specchiano nelle acque del lago di Lecco, una montagna che si caratterizza non tanto per le quote inviolate, per i sentieri tecnici, ma per una bellezza genuina, fatta di pascoli erbosi e generosi, di santelle e tribuline, di mulattiere nella macchia fresca del bosco e di fontane zampillanti, così preziose nei giorni d’estate. E’ questo il contesto del Trail del Viandante, è questa la magia di un sentiero storico che oggi, grazie al lavoro del Santi Nuova Olonio, può essere attraversato, vissuto e amato da tutti gli appassionati di corsa.
Se per molti resta inconcepibile l’idea di percorrere un antica via in velocità, per altri, la bellezza di un tracciato di gara diventa occasione speciale per scoprire nuovi scorci, sentieri e panorami, dove far presto ritorno, magari senza fretta e magari accompagnati dalla famiglia e dagli amici. I trail e le gare di corsa in montagna come il Trail del Viandante mantengono accesa la speranza di molte località montane che, attraverso la risonanza dei grandi eventi, possono far conoscere il proprio territorio e la propria cultura.
E’ proprio questo il caso, perché anche gli occhi del runner più competitivo non potranno fare a meno di posarsi sulla discreta e composta bellezza della Chiesa di San Pietro Esino – variante alta del Sentiero del Viandante e gran premio della montagna del tracciato della Marathon – sull’imponenza del Castello di Vezio o sulle affascinanti e antiche pietre delle Torri di Fontanedo. Senza contare la meraviglia di riposare lo sguardo in un abbraccio a tutto campo della sponda occidentale: le acque illuminate dal sole e le vette che affondano le proprie rocce nelle profondità lacustri.
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Il trail è tutto questo e molto di più. Lontano dalla frenesia degli stradisti, vicino ma comunque diverso dalla tecnicità delle skyrace, il trail è una corsa a suo modo tranquilla, fatta di buone chiacchiere con qualche simpatico compagno di cammino, con i sorridenti volontari, presenza costante e fondamentale sull’infuocato (o in altri casi gelato) percorso. E’ scoperta di una natura fragile, da proteggere e di un sé ancora sconosciuto, fatto di debolezze, ma anche di grandi capacità che possono riservare grandi, anzi grandissime sorprese!
Per tutto ciò, fa tanto male vedere i resti di questo passaggio abbandonati sui sentieri, nei boschi o ai bordi delle strade che, così calorosamente (è proprio il caso di dirlo per l’ultima edizione!), hanno accolto tutti i trailrunners, dal primo sino all’ultimo, senza distinzione. Gesto quanto più maleducato, visti i numerosi punti ristoro attrezzati per la raccolta dei rifiuti e considerata l’adesione della competizione alla campagna “Io non getto i miei rifiuti”. Una cartaccia caduta per errore può essere una svista, ma purtroppo non in tutti i casi si tratta di involontaria sbadataggine.
Non perdere l’occasione di correre una delle gare del Trail Viandante significa riservarsi la possibilità di scoprire un territorio ricco di sorprese e fascino. Fissate l’appuntamento per la quinta edizione il prossimo maggio 2018 e preparate testa, gambe e cuore alla bellezza.
Sara Taiocchi