Ć una storia che unisce lacrime e speranza, il dolore e la forza di portarlo con sĆ© come uno zaino, e andare avanti. Ć una storia che inverte lāordine delle cose, perchĆ© qui la morte non ĆØ un punto, ma la lettera maiuscola allāinizio di una nuova frase. La storia della Val Brevettola Skyrace ĆØ la storia di un gruppo di ragazzi che hanno visto due amici di una vita strappati via dalla forza del destino, ĆØ quella di un paese di 400 abitanti che ha perso due propri figli. Ed ĆØ la storia di un lutto, di un dolore che, invece di abbattere, ha fatto da molla per rilanciare un inno alla vita.
PARTITI DA UNA TRAGEDIA
Era il gennaio del 2016 e la neve era scarsa: era arrivata soltanto una spolverata qualche giorno prima. Abbastanza per tradire la fiducia che un gruppo di tre ragazzi, nel corso della prima uscita scialpinistica stagionale, avevano riposto nella montagna. Una valanga li aveva travolti e aveva portato via due di essi. Manuel Tarovo aveva 24 anni e una grande passione per la caccia. Davide Battro ne aveva 20, ed amava la montagna sotto il profilo prettamente escursionistico-alpinistico. Per loro non ci fu nulla da fare. Soltanto Michele, il terzo ragazzo, riuscƬ a salvarsi per miracolo. Quella tragedia, a Montescheno, realtĆ di 400 anime in provincia del Verbano Cusio Ossola, fece sprofondare lāintero paese in un baratro, sommersa da un evento tremendo che nessuno si sarebbe aspettato.
RIDARE VITA
Da quel giorno erano passati un paio di mesi: la vita era tornata a scorrere con una cicatrice che non smetteva di far male. In un bar di paese si incontrarono alcuni ragazzi. Cāerano il giovane sopravvissuto alla valanga e alcuni membri di quel gruppo di ragazzi che era cresciuto come una realtĆ comune, come soltanto nei piccoli paesi di montagna può accadere. Insieme volevano trovare unāidea. Cercavano un modo per ricordare i due ragazzi scomparsi, in modo, però, attivo. Volevano che il ricordo di questi ragazzi passasse attraverso ciò che Manuel e Davide avevano trasmesso loro: il senso dellāamicizia, il senso di comunitĆ , la passione per la montagna. La soluzione ideale era spuntata dopo un lungo confronto. Una skyrace, una gara di corsa in alta montagna, che portasse gli atleti a correre tra le montagne dove erano cresciuti (quelle dellāalta val Brevettola) e ad arrivare immergendosi nellāabbraccio del paese dove erano nati. Con una particolaritĆ in più: la gara si doveva correre sugli stessi sentieri del Lautani dāi sĆØt frei, la più antica processione delle Alpi, momento annuale di unitĆ del paese da più di 400 anni.
TUTTO DIVENTA REALTAā
Chi era presente il 24 luglio 2016 a Montescheno, ricorda momenti di emozione che attraversava la pelle. Ricorda i genitori dei ragazzi abbracciare uno ad uno i concorrenti. Ricorda ālāabbraccio della folla allāarrivo che mi ha fatto rabbrividireā, per usare le parole dellāex campionessa del mondo di skyrunning Emanuela Brizio, che aveva partecipato alla manifestazione. Val Brevettola Skyrace si affermò subito come evento in grado di unire una comunitĆ attorno alla voglia di tornare a vivere superando, unitamente, un lutto terribile. Fu un momento in cui lāintero paese riuscƬ ad elaborare un lutto comune, che aveva investito lāintera comunitĆ . E fu un altro punto di partenza.
INNO ALLA VITA
āAbbiamo dimostrato di non credere che la morte sia la fine di tutto, ma piuttosto una parte della vita che, nel dolore, ci porta a cogliere nel modo più vero tutto ciò che ci ha trasmesso chi se nāĆØ andato, facendolo diventare parte di noi e voglia di trasmetterlo a nostra voltaā. La più grande sfida vinta, dicono gli organizzatori, ĆØ quella di essere riusciti non solo ad unire un paese attorno a questa sorta di rielaborazione collettiva di un lutto, ma anche aver trasmesso amori e passioni dei loro amici a tante persone che non conoscevano questo mondo. āMolti hanno iniziato a correre o andare in montagna per partecipare al nostro evento- spiegano. ā Lāarrivo in piazza, abbracciati dalla folla e dai genitori dei ragazzi, ĆØ unāemozione che trapassa il cuore e non si scorda per il resto della vitaā.
SGUARDO AVANTI
La storia di Val Brevettola Skyrace non si ĆØ fermata al 2016. Lāobiettivo dellāorganizzazione era portare avanti nel tempo questa realtĆ e, per il momento, ci stanno riuscendo. Lāevento piace ed ĆØ stato in costante crescita nelle successive due edizioni. Lāultima, la terza, che si ĆØ corsa il 22 luglio 2018, vinta dal piemontese Paolo Bert, ĆØ stata inoltre prova unica di campionato nazionale di skyrunning, filmata dalle telecamere di Sky Sport e raccontata dai media locali e nazionali. āIl nostro obiettivo ora? Raccontare, raccontare e raccontare la nostra storia- spiegano dallāorganizzazione. ā Quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare testimonia che può esistere un modo per affrontare la morte, anche nella sua forma più assurda, come quella giovanile, trasformandola in una spinta in avanti con la forza del passato costantemente sulle spalle. Con le prossime edizioni (la prossima sarĆ il 28 luglio 2019) e con la nostra voglia di raccontare, vogliamo che questo messaggio di speranza raggiunga sempre più personeā.