Kilimanjaro Summit, Tanzania – 16 novembre 2015. Si ĆØ conclusa con successo stanotte alle ore 2:30 circa (00:30 ora italiana) Africa Extreme 2015, lāultima grande sfida di Danilo Callegari. Il sipario sull’avventura africana si ĆØ chiuso con la salita e discesa dellāimmenso Kilimanjaro in 20h56’45” no stop, dislivello complessivo di 8.300 m (4.000D+/4.300D-). Ma ĆØ solo il terzo atto di 7 Summits Solo Project: l’alpinista-esploratore friulano non si ferma qui.
Si chiude quindi la terza tappa del progetto 7 Summits Solo Project, lāipotesi di 7 spedizioni in 7 continenti per toccare la cima delle sette vette piĆ¹ alte abbinando altre discipline outdoor estreme. Tutto ĆØ iniziato nel 2011 con il South America Extreme, dove Callegari ha percorso 4500 km in bicicletta, attraversato due deserti, percorso 300 km in kayak sul lago Titicaca, volato in parapendio sulla costa cilena, da Lima a Santiago del Cile in 4 mesi per scalare in solitaria e in stile alpino il Cerro Aconcagua (6.962 m) per la diretta dei Polacchi. Nel 2012, invece, ĆØ stata la volta di Europe Extreme con lāascesa in solitaria e in stile alpino dellāElbrus (5.642 m) e rientro a Pordenone, cittĆ in cui vive, in bicicletta, in inverno, per un totale di 4000 km.
Con Africa Extreme 2015, lāalpinista-esploratore friulano ha affrontato in condizioni estreme uno dei continenti piĆ¹ selvaggi dellāintero pianeta, passando dallāumido delle acque oceaniche ai caldi torridi delle distese centrali africane, fino ai ghiacci perenni del Kilimanjaro. Lāimpresa ĆØ iniziata i primi di ottobre con 50 km di nuoto continuativo nellāOceano Indiano, da Zanzibar fino a Bagamoyo, sulla costa della Tanzania, per proseguire di corsa con 27 maratone in 27 giorni per i 1.150 chilometri di savana, foreste e altipiani che lo separavano dallāapprodo sulle spiagge della Tanzania fino alle falde del Kilimanjaro. Millecentocinquanta chilometri di caldo torrido, piogge torrenziali e fango, lungo il Manyara National Park e il Serengeti fino al tanto atteso Kilimanjaro National Park, base di partenza dellāultimo step che ha visto Callegari salire e scendere il āKiboā (5.895 m.s.l.m) in meno di 24 ore no stop senza campi intermedi.
Ā«Un’emozione fortissima mi ha sorpreso alla vista del cartello di cima del KilimanjaroĀ» racconta a caldo Danilo Callegari, Ā«forse tra le piĆ¹ grandi che abbia mai provato. Ho pianto a dirotto di gioia e felicitĆ , mentre ripercorrevo in modo incondizionato tutto quello che ho passato in questi quasi due anni di preparazione, di allenamento, di sacrifici e di complicazioni. Mi sono rivisto, in un flashback, la mia uscita dallāOceano e tutte le mie 27 maratoneĀ». Nel suo audio messaggio, strozzato ancora dallāemozione, prosegue: Ā«Qualche acciacco fisico me lo sono portato dietro dalle maratone, un dolore allāanca e una tendinite al ginocchio, ma il fisico ha tenuto bene grazie anche alle iniziali condizioni meteorologiche buone che mi hanno accompagnato fino al campo 4. Poi il tempo sul Kilimanjaro ĆØ peggiorato girando a pioggia mista neve, impedendomi di godere il panorama dalla cima e accompagnandomi per tutta la lunga discesa, soprattutto verso la fine, nella giungla. Ce lāho fatta e questo ĆØ il giusto coronamento di tutto quello che ho affrontato primaĀ». Africa Extreme, missione compiuta.