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sabato, Luglio 27, 2024

Africa Extreme, missione compiuta: Danilo Callegari sul Kilimanjaro

Kilimanjaro Summit, Tanzania – 16 novembre 2015. Si ĆØ conclusa con successo stanotte alle ore 2:30 circa (00:30 ora italiana) Africa Extreme 2015, lā€™ultima grande sfida di Danilo Callegari. Il sipario sull’avventura africana si ĆØ chiuso con la salita e discesa dellā€™immenso Kilimanjaro in 20h56’45” no stop, dislivello complessivo di 8.300 m (4.000D+/4.300D-). Ma ĆØ solo il terzo atto di 7 Summits Solo Project: l’alpinista-esploratore friulano non si ferma qui.

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Si chiude quindi la terza tappa del progetto 7 Summits Solo Project, lā€™ipotesi di 7 spedizioni in 7 continenti per toccare la cima delle sette vette piĆ¹ alte abbinando altre discipline outdoor estreme. Tutto ĆØ iniziato nel 2011 con il South America Extreme, dove Callegari ha percorso 4500 km in bicicletta, attraversato due deserti, percorso 300 km in kayak sul lago Titicaca, volato in parapendio sulla costa cilena, da Lima a Santiago del Cile in 4 mesi per scalare in solitaria e in stile alpino il Cerro Aconcagua (6.962 m) per la diretta dei Polacchi. Nel 2012, invece, ĆØ stata la volta di Europe Extreme con lā€™ascesa in solitaria e in stile alpino dellā€™Elbrus (5.642 m) e rientro a Pordenone, cittĆ  in cui vive, in bicicletta, in inverno, per un totale di 4000 km.

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Con Africa Extreme 2015, lā€™alpinista-esploratore friulano ha affrontato in condizioni estreme uno dei continenti piĆ¹ selvaggi dellā€™intero pianeta, passando dallā€™umido delle acque oceaniche ai caldi torridi delle distese centrali africane, fino ai ghiacci perenni del Kilimanjaro. Lā€™impresa ĆØ iniziata i primi di ottobre con 50 km di nuoto continuativo nellā€™Oceano Indiano, da Zanzibar fino a Bagamoyo, sulla costa della Tanzania, per proseguire di corsa con 27 maratone in 27 giorni per i 1.150 chilometri di savana, foreste e altipiani che lo separavano dallā€™approdo sulle spiagge della Tanzania fino alle falde del Kilimanjaro. Millecentocinquanta chilometri di caldo torrido, piogge torrenziali e fango, lungo il Manyara National Park e il Serengeti fino al tanto atteso Kilimanjaro National Park, base di partenza dellā€™ultimo step che ha visto Callegari salire e scendere il ā€œKiboā€ (5.895 m.s.l.m) in meno di 24 ore no stop senza campi intermedi.

Danilo-Callegari-Africa-Extreme-2015-AscentĀ«Un’emozione fortissima mi ha sorpreso alla vista del cartello di cima del KilimanjaroĀ» racconta a caldo Danilo Callegari, Ā«forse tra le piĆ¹ grandi che abbia mai provato. Ho pianto a dirotto di gioia e felicitĆ , mentre ripercorrevo in modo incondizionato tutto quello che ho passato in questi quasi due anni di preparazione, di allenamento, di sacrifici e di complicazioni. Mi sono rivisto, in un flashback, la mia uscita dallā€™Oceano e tutte le mie 27 maratoneĀ». Nel suo audio messaggio, strozzato ancora dallā€™emozione, prosegue: Ā«Qualche acciacco fisico me lo sono portato dietro dalle maratone, un dolore allā€™anca e una tendinite al ginocchio, ma il fisico ha tenuto bene grazie anche alle iniziali condizioni meteorologiche buone che mi hanno accompagnato fino al campo 4. Poi il tempo sul Kilimanjaro ĆØ peggiorato girando a pioggia mista neve, impedendomi di godere il panorama dalla cima e accompagnandomi per tutta la lunga discesa, soprattutto verso la fine, nella giungla. Ce lā€™ho fatta e questo ĆØ il giusto coronamento di tutto quello che ho affrontato primaĀ». Africa Extreme, missione compiuta.

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