Sono 35 le nazioni attualmente rappresentate dagli iscritti al Challenge Venice, triathlon full distance in programma a Venezia il 5 giugno 2016. Tra loro anche l’adesione di Kevin Garwood e di suo figlio Nicholas: una testimonianza che nulla può impedire di vivere il proprio sogno.
Si stanno velocemente esaurendo i pettorali disponibili per essere i protagonisti dello spettacolare gara di Venezia e tra i partecipanti tante storie speciali da raccontare. Più della metà del parco partenti sarà al debutto in un full distance. Il “Leone ruggente” adottato come simbolo dell’evento, omaggio a Venezia, all’Italia e ai valori fondanti della gara.
Con l’approssimarsi della stagione invernale in Europa è tempo di un breve riposo per i triatleti, ma non per la macchina organizzativa di Challenge Venice, a pieno regime nella preparazione dell’evento di domenica 5 giugno 2016. È possibile dire sin da ora che la zona cambio di Parco San Giuliano sarà molto affollata poiché ci si sta rapidamente avvicinando al tetto massimo fissato in mille pettorali. Le iscrizioni sono arrivate da tutto il mondo, e ad oggi sono 35 le nazionalità rappresentate, con l’Italia davanti a tutti seguita dai nutriti gruppi di atleti provenienti da Regno Unito, Francia e Germania. Molte le presenze da oltre Atlantico, non solo Stati Uniti e Canada ma anche sud America, così come dall’Asia e dall’Africa.
Mille atleti, mille storie
Ogni partecipante ha la sua storia unica che porta con sé in questa sfida. Scorrendo l’elenco iscritti ci si imbatte in genitori e figli che condividono la passione per lo sport, come la texana Lindsay Miller madre di quattro bambini, che arriverà a Venezia con l’intera famiglia in omaggio alla sua origine italiana: per l’occasione anche la nonna sarà in gara. E che dire del 29enne ingegnere inglese di Southampton, Alun Hanford che dopo aver tagliato la finish line porterà all’altare a Venezia la fidanzata Leigh?. Impossibile non sorridere di fronte alla storia di grande passione per la triplice disciplina del belga Bernard Deleener da Knokke-Heist, cittadina affacciata sul mare del Nord, che in pochi mesi ha coinvolto nel triathlon 57 suoi concittadini. Più di un terzo dello schieramento al Challenge Venice 2016 è composto da debuttanti, a conferma del gradimento per le caratteristiche tecniche del percorso, molto veloce, cui faranno da chiocce due super veterani del full distance quali Wim Timmermans svedese di 49 anni che ha al suo attivo 45 gare e l’italiano Giacomo Maritati, che invece di full distance ne ha fatti già ben 62. Non mancano gli atleti provenienti da altre discipline, tanti i ciclisti e gli ultra trailer, compreso lo scalatore britannico Peter Jack con numerose ascese in Asia.
Al via il Team Garwood
Per restare in tema di determinazione, dal Sudafrica arriva la conferma della partecipazione del Team Garwood, una notizia che Challenge Venice annuncia con grande orgoglio e soddisfazione. Papà Kevin e suo figlio Nicholas Garwood sono ormai una coppia famosa nel mondo del triathlon, ambasciatori di messaggi positivi legati allo sport come strumento per abbattere le differenze di ogni genere, a partire da quelle fisiche, superando il concetto di abilità e disabilità.
La passione e la gioia che papà Kevin e suo figlio Nicholas portano in gara sulle strade di tutto il mondo è la prova che non esistono limiti quando si affrontano le sfide, persino quelle che sembrano impossibili, credendo prima di tutto in se stessi. Nonostante la disabilità di Nicholas, nulla impedisce al duo Garwood di nuotare per 3,8 chilometri, pedalare per 180 chilometri e correre una maratona per 42. Per farlo è stato necessario affrontare molti ostacoli, dal reperimento e messa a punto dei mezzi tecnici, a quelli fisici, poiché Kevin deve spostare molto più peso di un normale triatleta.
«Quella del Team Garwood è un’impresa apparentemente folle che si è trasformata in splendida realtà e oggi è d’esempio per chiunque – commenta Matteo Gerevini a capo dell’organizzazione di Challenge Venice – nel pieno spirito di sostegno reciproco che caratterizza tutti gli eventi parte del circuito Challenge Family».
Un messaggio di speranza e positività che l’evento di Venezia vuole adottare come filo conduttore, mettendo in cantiere molte iniziative volte a coinvolgere più persone possibile in progetti di solidarietà, che verranno annunciate nelle prossime settimane.
Leone ruggente
Intanto è stato presentato il logo dell’evento, un “leone ruggente” in livrea tricolore che omaggia Venezia e l’Italia simboleggiando allo stesso tempo i valori di Challenge Venice: forza, determinazione e passione. Il leone diventerà parte integrante di tutta la comunicazione legata alla gara contraddistinguendola in maniera immediata e riconoscibile nel mondo del triathlon.