Colle Aperto, i vicoli e Piazza Vecchia: l’ultima fatica all’Orobie Ultra Trail

Pioggia soffice cade su Bergamo. La città sonnecchia nella quiete del primo dì di agosto. Ai piedi del colle cittadino e lungo le mura poche persone. Sono famigliole che parlano per lo più inglese o tedesco. Si guardano intorno, osservano una cartina, chiedono informazioni ai passanti. Salendo in Colle Aperto appaiono le fasce arancioni e le bandiere. Qui passa l’Orobie Ultra Trail. L’ingresso ufficiale nella cittadella segna gli ultimi minuti di una fatica durata (per quasi tutti) oltre 24 ore. Gli atleti non seguono il viale principale. Accedono a Piazza Vecchia dal retro, attraversando stretti vicoli di umido selciato. Gli edifici si ergono altissimi, lasciando scorgere solo il campanile e qualche albero maestoso. Neppure qui la strada spiana. Ma ormai è fatta. Piazza Vecchia si apre alla vista improvvisa, dopo la scalinata e un’ultima curva. Fiori e divise da running la colorano sotto il cielo grigio. Ad accogliere i corridori sul traguardo dell’Orobie Ultra Trail il boato del pubblico – con gli ombrelli aperti – e la vivace curiosità dei turisti, che di Bergamo ricorderanno non solo le bellezze artistiche ma anche la sua veste sportiva.