Si è conclusa domenica 24 luglio la quarta edizione dell’Adventure Outdoor Fest, che per 5 giorni ha trasformato la bellissima cittadina di San Candido – Innichen nel regno dell’outdoor, con l’arrivo di sportivi, atleti e partecipanti entusiasti ai corsi delle numerose discipline proposte, stand delle più importanti aziende del settore che hanno animato il Villaggio del Festival, turisti e curiosi che hanno assistito ad esibizioni spettacolari, a serate emozionanti e alle proiezioni dei cortometraggi d’avventura del prestigioso concorso cinematografico.
Se dovessimo trovare una parola che riassume questo poliedrico evento, sarebbe “avventura”. Avventura che i tantissimi partecipanti presenti hanno potuto vivere in prima persona, grazie alle diverse e numerose iniziative inserite in programma: vie di alpinismo e via ferrata, camminata alla scoperta dei dintorni di San Candido con la visita al bellissimo Museo Dolomythos, trekking notturno con un concerto all’alba in rifugio, attività di climbing per bambini e famiglie, percorsi e scuola di trail running al tramonto, solo per citare alcuni degli eventi. Tutto questo a fianco di guide preparate che hanno saputo trasmettere passione ed entusiasmo, come Carlo Cosi, Lorenzo D’Addario, Michael Wachtler, Marco Milanese, Riccardo Marini.
Avventura all’aperto, ma anche avventura intesa come viaggio di ricerca e ed equilibrio dentro ognuno di noi, perché anche quest’anno l’Adventure Outdoor Fest ha riproposto la sezione sempre di successo dello Yogadventure, organizzando molti incontri e workshop dedicati allo Yoga in tutte le sue sfumature, affidando i partecipanti ad istruttori preparati come Tite Togni, Marion Inderst, Andrea Serena, Valeria Maggiali, Francesco Semino, Eva Brovinsky, Jan Valentinčič, Nicole Cavallari e Giacomo Gerlin che ha condotto un interessante incontro sui benefici dello Yoga per la salute e per lo sport.
E per chi voleva “osare” un po’ di più, c’era la possibilità di partecipare ai camp di Slackline, al workshop di Parkour con la Side Motion Crew o ai corsi di equilibrio sulla tavola, tenuti da Indoboard Italia all’interno del Villaggio del Festival. Inoltre, per la prima volta a questo festival un Video Workshop con la Reflex offerto da Manfrotto School of Xcellence a 10 fortunati partecipanti, che hanno filmato i diversi eventi, sapientemente guidati dal bravissimo Davide Vasta.
Non poteva mancare poi l’avventura descritta e narrata; quella degli alpinisti che hanno fatto la storia, così come raccontata nel libro di Edoardo Falletta “Ritratti d’Alpinismo”; quella di Hervé Barmasse e Tamara Lunger, che durante le serate a loro dedicate, hanno emozionato i presenti parlando dei loro “insuccessi” e delle loro “non cime”: storie di donne e di uomini eccezionali che stanno scrivendo la storia dell’alpinismo dei nostri giorni; quella di grandi atleti come la giovanissima climber Federica Mingolla e di personaggi straordinari che hanno fatto della natura e dell’esplorazione il filo conduttore di tutta la loro vita, come Alex Bellini e Aldo Mazzocchi; quella dei personaggi affascinanti e quasi mitologici, come Fero – l’uomo dei Boschi intervistato da Fausta Slanzi e il carismatico scrittore Mauro Corona, che durante l’incontro di chiusura dal titolo “Montagna essenziale” condotto dal Direttore di Alto Adige Alberto Faustini, ha parlato di natura, di rispetto e di umanità, con parole intense ma anche con ironia e leggerezza.
A completare questi cinque, intensi e bellissimi giorni di eventi e proposte, le esibizioni quotidiane di Parkour e di Acro Yoga e la ormai famosa esibizione di Highline sopra piazza San Michele, con Ale D’Emilia, Marco Milanese e Jan Valentinčič, che ha emozionato i presenti e – per chi era spettatore anche il primo anno – ha portato il ricordo ad Armin Holzer, recentemente scomparso, che proprio quattro anni fa, per primo ci sorrideva da un’amaca appesa sulla highline sopra la Piazza.
E per gli amanti del cinema e dell’avventura portata agli estremi, anche per questa edizione il Festival ha organizzato l’Adventure Movie Awards, concorso cinematografico internazionale dedicato ai cortometraggi d’avventura, che ha raccolto più di 600 film da tutto il mondo; 22 i finalisti – proiettati durante le sere del Festival – tra i quali la giuria presieduta dal giornalista della Gazzetta dello Sport Alessandro Filippini presente al Festival ha premiato con il Grivel Golden Axe Award per il miglior film Degrees North di Guido Perrini, con il Manfrotto Award per la miglior fotografia Faroes: the Outpost vol.2 diretto da Ben Weiland e Chris Burkard e con il Dolomythos Award per la miglior storia raccontata Step by Step di Michael Rogers.
E di storie belle, in questo Adventure Outdoot Fest, ce ne sono state tante, tantissime. Tutte racchiuse negli occhi di ognuna delle persone che per cinque giorni ha fatto di San Candido, diamante delle Dolomiti ai piedi delle Tre Cime, il centro di tutti quei valori che si diffondono laddove ci sono sport, rispetto per la natura, passione e voglia di superare i propri limiti ma anche ascolto di se stessi e degli altri, condivisione e tanto tanto amore per tutto quello che si chiama Avventura.