Si ĆØ concluso con successo ma tra molte difficoltĆ il primo step di Africa Extreme 2015, che ha visto il wild iron man friulano Danilo Callegari percorrere 50 km a nuoto nellāOceano Indiano in 23 ore non stop.
Bagamojo – Tanzania, 8 ottobre 2015 ā Partito da Zanzibar alle 20.30 (ora locale) ĆØ approdato non senza fatica sulle coste della Tanzania (Bagamojo) alle 19.30 circa (ora locale). A rendere ancora piĆ¹ ardua lāimpresa dell’alpinista esploratore friulano sono state le ore di nuoto al buio, con il mare molto agitato che faceva scarrocciare Callegari ad ogni bracciata. Il mare mosso ha costretto inoltre la barca e il kayak dāappoggio a tenersi a grande distanza dallāatleta aumentando cosƬ il rischio di avvicinamento da parte di squali. Il kayak era infatti munito delle antenne antisqualo ma con un raggio dāazione molto limitato.
Ā«Ero quindi āsoloā in preda alla paura ma con la voglia di non mollare. Bracciata dopo bracciata i dolori muscolari sembravano sparire sotto lāeffetto dellāadrenalina, cosƬ come le innumerevoli abrasioni in carne viva su svariate parti del corpo. Avevo paura sƬ, tanta pauraā¦Ā». Queste le prime parole di Danilo Callegari che ancora adesso trema al pensiero costante che lāha tenuto sveglio negli ultimi mesi: Ā«Lāimmagine di quellāanimale silenzioso e potente che risale rapido dallāinvisibile fondale di un mare nero e che con rapiditĆ mi afferra portandomi giĆ¹ con le sue potenti fauci non mi ha abbandonato per tutta la traversataĀ».
Il momento di crisi psicologica piĆ¹ profonda ĆØ stata negli ultimi 5 km, i piĆ¹ difficili e impegnativi di tutte le imprese che Danilo ha mai compiuto: sovrastato ormai dalla stanchezza solo lāaspetto mentale, la concentrazione e la respirazione e il pensiero che erano gli ultimi km lo hanno letteralmente portato a braccetto verso la costa tanzaniana. A livello fisico, a parte lāincontro-scontro con una medusa che si ĆØ appoggiata al volto di Danilo ma che non ha causato gravi danni fisici, il momento piĆ¹ critico ĆØ stato nellāuscita dallāacqua. Dopo tante ore immerso in posizione orizzontale, Danilo ha subito un episodio pre-sincopale con crisi di iperventilazione nel tentativo di compensare lāacidosi con episodi di vomito, brividi e convulsioni dovuti allo shock termico. Soccorso prontamente da Andrea Gigante, medico rianimatore e da Nicole Chinellato, infermiera, ha ripreso le forze nel giro di poco tempo.
Ā«Mi sento di poter dire che questa volta, piĆ¹ di altre, ho spostato in lĆ i miei limiti fisici e mentali tenendo a giusta distanza āquello squaloā che risiede dentro ognuno di noiĀ», ha dichiarato infine Callegari. Adesso, dopo qualche giorno di scarico e di riposo, Danilo Callegari comincerĆ la sua traversata della savana di corsa percorrendo 1.200 chilometri in 27 giorni, con una maratona al giorno. Raggiunte le pendici del Kilimanjaro (1.600 m) salirĆ da un versante fino alla vetta (5.895 m) senza lāausilio di campi intermedi e ossigeno, per poi ridiscendere dallāaltro versante, il tutto entro il tempo-limite delle 24 ore.
(Ph. Lorenzo Franco Santin)