fbpx
giovedƬ, Ottobre 24, 2024

Danilo Callegari, 50 km nell’Oceano Indiano fra squali, meduse e mare agitato

Si ĆØ concluso con successo ma tra molte difficoltĆ  il primo step di Africa Extreme 2015, che ha visto il wild iron man friulano Danilo Callegari percorrere 50 km a nuoto nellā€™Oceano Indiano in 23 ore non stop.

Danilo_Callegari_Africa_extreme_2015_ArrivalSwim-ph-credit_Lorenzo Franco SantinBagamojo – Tanzania, 8 ottobre 2015 ā€“ Partito da Zanzibar alle 20.30 (ora locale) ĆØ approdato non senza fatica sulle coste della Tanzania (Bagamojo) alle 19.30 circa (ora locale). A rendere ancora piĆ¹ ardua lā€™impresa dell’alpinista esploratore friulano sono state le ore di nuoto al buio, con il mare molto agitato che faceva scarrocciare Callegari ad ogni bracciata. Il mare mosso ha costretto inoltre la barca e il kayak dā€™appoggio a tenersi a grande distanza dallā€™atleta aumentando cosƬ il rischio di avvicinamento da parte di squali. Il kayak era infatti munito delle antenne antisqualo ma con un raggio dā€™azione molto limitato.

Ā«Ero quindi ā€˜soloā€™ in preda alla paura ma con la voglia di non mollare. Bracciata dopo bracciata i dolori muscolari sembravano sparire sotto lā€™effetto dellā€™adrenalina, cosƬ come le innumerevoli abrasioni in carne viva su svariate parti del corpo. Avevo paura sƬ, tanta pauraā€¦Ā». Queste le prime parole di Danilo Callegari che ancora adesso trema al pensiero costante che lā€™ha tenuto sveglio negli ultimi mesi: Ā«Lā€™immagine di quellā€™animale silenzioso e potente che risale rapido dallā€™invisibile fondale di un mare nero e che con rapiditĆ  mi afferra portandomi giĆ¹ con le sue potenti fauci non mi ha abbandonato per tutta la traversataĀ».

Danilo_Callegari_Africa_extreme_2015_Swim-ph-credit_Lorenzo Franco SantinIl momento di crisi psicologica piĆ¹ profonda ĆØ stata negli ultimi 5 km, i piĆ¹ difficili e impegnativi di tutte le imprese che Danilo ha mai compiuto: sovrastato ormai dalla stanchezza solo lā€™aspetto mentale, la concentrazione e la respirazione e il pensiero che erano gli ultimi km lo hanno letteralmente portato a braccetto verso la costa tanzaniana. A livello fisico, a parte lā€™incontro-scontro con una medusa che si ĆØ appoggiata al volto di Danilo ma che non ha causato gravi danni fisici, il momento piĆ¹ critico ĆØ stato nellā€™uscita dallā€™acqua. Dopo tante ore immerso in posizione orizzontale, Danilo ha subito un episodio pre-sincopale con crisi di iperventilazione nel tentativo di compensare lā€™acidosi con episodi di vomito, brividi e convulsioni dovuti allo shock termico. Soccorso prontamente da Andrea Gigante, medico rianimatore e da Nicole Chinellato, infermiera, ha ripreso le forze nel giro di poco tempo.

Ā«Mi sento di poter dire che questa volta, piĆ¹ di altre, ho spostato in lĆ  i miei limiti fisici e mentali tenendo a giusta distanza ā€œquello squaloā€ che risiede dentro ognuno di noiĀ», ha dichiarato infine Callegari. Adesso, dopo qualche giorno di scarico e di riposo, Danilo Callegari comincerĆ  la sua traversata della savana di corsa percorrendo 1.200 chilometri in 27 giorni, con una maratona al giorno. Raggiunte le pendici del Kilimanjaro (1.600 m) salirĆ  da un versante fino alla vetta (5.895 m) senza lā€™ausilio di campi intermedi e ossigeno, per poi ridiscendere dallā€™altro versante, il tutto entro il tempo-limite delle 24 ore.

(Ph. Lorenzo Franco Santin)

RELATED ARTICLES

Most Popular