Spesso per i boschi si vedono fettucce di plastica, cartelli o insegne abbandonate dopo gare di mountain bike, di campestri o di corsa in montagna. Non certo dei bei biglietti da visita per chi cammina e corre nei boschi e per gli stessi organizzatori che a volte dimenticano o non raccolgono quanto serve a tracciare il percorso.
Ora il CFP di Trescore ha dato un’alternativa facile per evitare la perdita di tempo nella raccolta delle frecce a fine gara e per non lasciare traccia della gara. I ragazzi hanno infatti ideato la freccia biodegradabile. Queste frecce biodegradabili, al contrario delle solite, se ne vanno da sole con il tempo.
Allāincontro di presentazione hanno partecipato: Silvano Baretti responsabile del CFP di Trescore; Marco Perini dellāazienda Usobio; Gloria Sigismondi del WWF di Valpredina, e Giulio Vitali che ha dato una dimostrazione pratica della freccia biodegradabile. A fine serata sono state distribuite ai partecipanti queste frecce biodegradabili.