Piccola storia d’amore vera fra una runner amatoriale e il suo GPS cardio. Seconda puntata.
Dal primo incontro con il mio Garmin 235, sono trascorsi circa tre mesi e l’obiettivo degli allenamenti di questo periodo è arrivato: domenica 23 aprile 2017 si è corsa la Sarnico Lovere Run, una lingua tortuosa di 25,250 chilometri di asfalto, lungo la sponda bergamasca del Lago d’Iseo. Una cornice incantevole, unica, una partecipazione ad ogni edizione crescente, una gara che davvero fa conoscere (e innamorare) del territorio. Un buon motivo per iniziare a correre, ormai, cinque anni fa.
Chi corre su strada sa bene che preparare una gara come questa richieda un allenamento specifico. E quando si partecipa a una gara già corsa, l’obiettivo non è mai arrivare in fondo, ma migliorare il risultato precedente. Attraverso le tabelle di allenamento, l’atleta comincia a conoscersi in profondità, sperimentando ritmi, soglie e limiti della propria corsa. Un GPS cardio da polso diventa un preciso e affidabile alleato in questo percorso e il mio Garmin 235 lo è stato per tutti questi tre lunghi mesi e per questi 500 chilometri corsi insieme. Ci siamo visti 4 volte a settimana per la corsa, alternando lenti, ripetute, progressivi, lunghi, fartlek e allunghi e il Garmin 235 mi ha sempre supportato, tanto, che durante gli allenamenti i miei compagni veri – quelli di muscoli, ossa e grinta – mi prendevano in giro per i miei sguardi troppo frequenti, felice di ricevere conferme positive quando le gambe giravano e tormentata quando i riscontri erano invece negativi. Innamoramento? Forse.
La funzione Intervalli è stata indubbiamente la più utilizzata: come molti dei modelli Garmin, il 235 permette di personalizzare direttamente sul dispositivo il tipo di intervallo (distanza, tempo o libero) e la frazione di recupero (idem al precedente) scegliendo poi il numero di ripetizioni desiderato. Una avviso sonoro notifica l’inizio di una nuova frazione, mentre sullo schermo viene conteggiato il numero di ripetute già effettuate. Per allenamenti di ripetute più complesse (ad esempio su distanze diverse, a castello) collegando il dispositivo al portale Garmin Connect, tramite il cavetto di alimentazione (accesso USB), nella sezione Allenamenti è possibile impostare le varie frazioni. Una volta completata la compilazione dell’allenamento personalizzato, cliccando Trasmetti a dispositivo, Garmin Express trasferirà i dati al vostro Garmin, dove saranno disponibili al percorso Tasto Corsa> Menù> Allenamenti> Allenamenti personali. Il portale permette anche di impostare degli intervalli di ritmo o frequenza cardiaca in cui si desidera effettuare la ripetuta: durante l’allenamento un tono di avviso segnalerà il superamento – in eccesso o in difetto – di queste soglie.
Chi corre comprenderà tutto il mio entusiasmo nel riuscire a impostare ogni tipo di allenamento, ma soprattutto nel poter verificare i piccoli progressi raggiunti. Se può sembrare eccessivamente metodico, è indubbio però che il monitoraggio della propria attività permetta di valutare il proprio stato di forma, migliorare la prestazione, tenendo sotto controllo anche la salute. La stima delle previsioni di gara può essere un utile riferimento (Tasto corsa> Menù> Statistiche personali> Previsioni gara), così come il Vo2max – il massimo volume di ossigeno consumato per minuto – pur trattandosi di sole indicazioni e non di dati certi, per cui sono necessari esami e test più strutturati.
Garmin Connect è uno strumento efficace in questo senso e la compatibilità tra questo portale e Strava crea una vera e propria dipendenza. Strava è un altro social – ebbene sì, un altro ancora – dedicato al mondo degli sportivi e in particolare a: podisti, ciclisti, nuotatori e, inevitabilmente, ai mitici e mitici triatleti. Classifiche e obiettivi mensili – alla stregua di Garmin Connect – forniscono quel pizzico di motivazione in più, per superare se stessi.
Come è andato il nostro romantico appuntamento sul lago? Non perdetevi l’ultima puntata!
Sara Taiocchi