Soffia vento di crisi su una delle storiche società bergamasche di skyrunning. L’Iz Skyracing di Marco Zanchi cesserà di esistere alla fine dell’anno. Lo storico capitano non se ne farà più carico. Poco probabile l’ipotesi che qualcun altro riprenda in mano il team. Ma Zanchi ha lanciato l’appello: cedesi Iz, chiavi in mano.
Fondata nel 2005 da Marco Zanchi e Mario Poletti, il team Iz Skyracing è una società ormai famosa nel panorama nazionale delle corse a fil di cielo e delle lunghe distanze.
Il presidente Marco Zanchi, azzurro della nazionale di ultratrail, ha sempre portato avanti con passione la società. La crescita degli iscritti al team Iz ha portato ultimamente al superamento di quota 50 tesserati. I corridori provengono dall’area bergamasca e milanese, con innesti da tutta Italia.
Un gruppo alimentato dallo spirito di aggregazione e di amicizia, tanto è vero che sulla pagina facebook ufficiale il team si definisce “Iz: amici, prima che squadra”.
In questo ultimo anno, però, si è cominciato a respirare aria di crisi. Il presidente-corridore ha tentato in tutti i modi di salvare la squadra. Ma le rigide procedure burocratiche imposte dallo stato rendono la vita assai difficile a chi deve gestire una “Asd”. Un impegno diventato troppo gravoso. Zanchi non se la sente più di sostenere, da solo, tali obblighi. Per questo è giunto a un’amara conclusione. Il team Iz Skyracing, nel 2015, non ci sarà più. Ha avvisato i compagni via e-mail: Iz Skyracing chiude i battenti dopo dieci anni.
«Non ho più a disposizione né i mezzi né il tempo per portare avanti la società – taglia corto il capitano Marco Zanchi – e son sincero, dopo 10 anni la voglia viene meno. Non me la sento di intraprendere la strada burocratica per far diventare Iz una Asd (associazione sportiva dilettantistica, ndr). Dovrei fare solo questo come lavoro».
Come hanno reagito i tesserati? «Prima di mandare l’e-mail che informava della chiusura ho sentito gli storici componenti dell’Iz: erano d’accordo con me. Sinceramente – osserva Zanchi – mi sarei aspettato qualche reazione in più da parte di tutti gli altri. Sono trascorsi due giorni e ad oggi mi hanno risposto solo in otto».
Esiste ancora, tuttavia, un barlume di speranza per la sopravvivenza della squadra. «Ho aperto le porte a chi volesse prendere in carica la società “chiavi in mano”».
Nel frattempo il protagonista delle gare ultra non si perde d’animo e studia le alternative. «Recentemente mi sono confrontato con gli amici organizzatori dell’Orobie Ultra Trail. Quando ho saputo che hanno una “Asd” già ben avviata, con tutte le carte in regola seppure con pochi tesserati, ho pensato “perché non far assorbire Iz?”. L’ho proposto e vedremo nel 2015 come andrà. Dopotutto non è una maglia a fare una squadra».
Hai in mente di fare una riunione prima della chiusura? «Ho proposto la data dell’8 gennaio, anche solo per un aperitivo tutti insieme. Ancora non so in quanti aderiranno». Porterai Iz sempre nel cuore? «Sì e ho deciso che cucirò sulla mia maglietta, con cui corro sempre, il logo Iz nella parte sinistra. Sul cuore!».