Benedetta Broggi, medico fisiatra di 32 anni, ha ottenuto un importante risultato ai Mondiali di Skyrunning ISF 2024, conquistando la medaglia di bronzo nella gara Vertical. Nativa di Novara e residente a Pavia, Benedetta ha completato i 4,8 km del Vertical Los Neveros a Soria, in Spagna, con un dislivello di 1.050 metri, sotto condizioni meteorologiche avverse. Da anni unisce la passione per la corsa e la montagna, e con questa prestazione porta l’Italia sul podio in un contesto internazionale di altissimo livello.
Benedetta Broggi, 32 anni, nata a Novara, ora vive a Pavia ed ĆØ Medico Fisiatra allāOspedale di Voghera.
Ā«Ho sempre frequentato la montagna con la mia famiglia fin da piccola e ho iniziato a correre nel 2015 quando ero in Erasmus. Nel tempo poi ho scoperto lāesistenza della corsa in montagna, che mi consentiva di coniugare due attivitĆ che mi appassionano. Dal 2016 al 2022 ho corso per una societĆ sportiva pavese, il Raschiani Triathlon Pavese. Dal 2023 corro per la Sport Project VCO, una societĆ piemontese attiva sia nella corsa su strada, sia in montagna e affiliata anche alla Federazione Italiana di Skyrunning (FISky)Ā».
Questa gara: ci spieghi bene le caratteristiche di questo Mondiale in cui ti abbiamo vista indossare la medaglia di bronzo nel vertical?
Ā«Si ĆØ trattato del Campionato del mondo della ISF, International Skyrunning Federation, che si svolge ogni due anni; per noi, quindi, si corre ad anni alterni rispetto agli Europei. Ho corso la gara di vertical (5,2 km, 1060 d+), mentre nei due giorni successivi si sono svolte la Ultra (70 km) e la Sky (37 km), altre gare in cui siamo andati a medaglia, ottenendo alla fine il secondo posto nella classifica per squadre nazionaliĀ».
Questo ĆØ il tuo risultato piĆ¹ importante?
Ā«Beh, risposta secca: sƬĀ».
Quali sono i tuoi altri risultati e le esperienze piĆ¹ importanti?
Ā«Sai che ĆØ una domanda abbastanza difficile? Inizio dal fatto che la prima convocazione in nazionale ĆØ arrivata lo scorso anno per i campionati europei di skyrunning che si sono svolti in luglio 2023 in Montenegro. In quell’occasione nella gara vertical ero arrivata quinta. Mi ero avvicinata alla gara estremamente emozionata e soddisfatta della convocazione, determinata a fare del mio meglio, ma senza troppe aspettative. Anche in quella occasione nelle fasi iniziali della gara mi ero trovata virtualmente sul podio, ma questo anzichĆ© stimolarmi mi aveva un poā intimorita e quando le avversarie si erano riavvicinate alle mie spalle avevo pensato che fosse piĆ¹ prudente cedere il passo e fare una gara piĆ¹ conservativa. Non voglio dire che il quinto posto in quella occasione non mi abbia soddisfatta, anzi, ma mi ha anche dato la consapevolezza di poter osare anche nelle gare di alto livello. Forte di questo, quando a settembre 2023 mi sono trovata in prima posizione nella gara di Campionato Italiano Vertical FISky a Rasura, ho mantenuto la concentrazione e ho portato a casa un titolo che ĆØ probabilmente il mio maggiore successo prima di questa ultima garaĀ».
Che aspettative avevi per la gara?
Ā«Non posso dire di averci pensato piĆ¹ di tanto. Sapevo di essere in buona forma ma non avevo piĆ¹ di tanto idea di cosa aspettarmi in termini di risultato. Un pensiero, un po’ subconscio, era provare a confermare al mondiale il quinto posto dell’europeo, ma ripeto non avevo obiettivi ben definiti. Ma so anche che ogni gara fa storia a sĆ©, per cui quello che sapevo era che avrei dovuto cercare di stare fra le prime sin dallāinizioĀ».
Parliamo di come hai gestito la gara. Ti abbiamo vista sempre allāattacco: era progettato? Conoscevi le avversarie?
Ā«Avevamo provato il percorso il lunedƬ precedente lunedƬ e avevo visto che il primo tratto era una strada sterrata in salita ma non troppo pendente, molto congeniale a me che ho abitudine anche a correre (abbastanza) veloce in pianura. Ho quindi cercato di spingere il piĆ¹ possibile giĆ da lƬ e ho trovato resistenza solo nella spagnola Naiara Irigoyen. In due siamo arrivate fino all’imbocco del sentiero dove lei ha poi un po’ pagato lo sforzo e io sono passata in testa. Non mi aspettavo assolutamente una gara cosƬ di testa ma mi sono concentrata sulla corsa cercando di non perdere il focus. A due terzi di gara c’era un tratto piĆ¹ ripido seguito da uno piĆ¹ pianeggiante. Nel ripido si sono riavvicinate non solo Naiara, che sapevo essere poco indietro, ma anche Paola Stampanoni, una ragazza svizzera che conosco perchĆ© gareggia spesso anche in Piemonte. So che Paola conduce le gare con una strabiliante progressione, quindi quando ho visto che riusciva ad accostarsi, ho intuito che mi avrebbe probabilmente superata. A ciĆ² ha contribuito il fatto che l’ultimo tratto era il piĆ¹ duro e tecnico, con una pietraia non esageratamente pendente ma piuttosto instabile e resa umida dalle nubi basse e dalla pioggia. Su questa pietraia che rappresentava gli ultimi circa 150 m di dislivello mi hanno superata prima Naiara e poi Paola; io ho tentato di mantenere la posizione ma non ho potuto fare meglio di cosƬ. Sono comunque molto soddisfatta del bronzo e del bel risultato di squadra determinato dallāaltro bronzo italiano di Alex Oberbacher e dai due settimi posti di Marcello Ugazio al maschile e Corinna Ghirardi al femminile, due compagni di squadra che conosco bene e ammiro moltoĀ».
Dedica?
Ā«Il mio compagno Guido ĆØ sempre al mio fianco nel programmare e nellāaccompagnarmi agli allenamenti e alle gare e in Spagna era con me sin da inizio settimana, ma la dedica ĆØ per mia sorella Francesca, che ĆØ riuscita a fare un ātoccata e fugaā a Soria e la mattina della gara salire poi nel gelo fino al traguardo: sapere che loro due mi aspettavano in cima mi faceva sentire un poā la āresponsabilitĆ ā di fare il meglio possibile, e penso di esserci riuscitaĀ».
Com’ĆØ l’ambiente della nazionale?
Ā«Ć un ambiente in cui mi trovo davvero bene. Mi piace molto avere la possibilitĆ di confrontarmi con atleti di alto livello e poter imparare molto anche da chi pratica altre specialitĆ . Dallāaltra parte non mancano i momenti di condivisione e di svago e le giornate passate in compagnia sono sempre molto piacevoli, sia quando ci incontriamo per i raduni, sia in occasione della partecipazione ai campionati internazionali. Infine, ĆØ molto forte la solidarietĆ fra noi atleti e durante i campionati ci si organizza sempre per fornire supporto a chi gareggia. In particolare noi che corriamo il vertical, che ĆØ solitamente la prima gara dellāevento, nei giorni successivi ci mettiamo a disposizione per fornire assistenza sul percorso delle altre gare. Io penso che siano momenti davvero emozionanti che fanno sentire lo spirito di squadra anche in uno sport individuale come il nostroĀ».
Ti sei preparata specificamente per questo appuntamento?
Ā«SƬ. Dopo una primavera un poā complicata, da maggio ho iniziato a ritrovare la forma e da quando ho saputo che era probabile la convocazione al mondiale, ho concentrato gli sforzi sulla preparazione di questo evento. CiĆ² non vuol dire che non abbia fatto altre gare, anzi. Un vantaggio dei vertical ĆØ che sono gare con un tempo di recupero relativamente breve, per cui ĆØ possibile gareggiare spesso e mettersi alla prova per testare lo stato di forma con avversarie e terreni diversi. Durante questa estate ho corso il K2 Valtellina (uscendo un poā dalla zona di comfort perchĆ© mi trovo piĆ¹ a mio agio nelle gare da 1000 m D+ che si concludono ben sotto lāora) e poi ho potuto mettermi alla prova in una gara di altissimo livello come il Piz Tri Vertical, dove mi sono stupita di riuscire ad afferrare un quarto posto dietro ad atlete eccezionali come Mayr, Kisang e Saapunki. Ho comunque svolto anche qualche gara piĆ¹ lunga con salita e discesa, per mantenere un poā di varietĆ : ho avuto occasione di apprezzare la Val Brevettola Skyrace e di mettermi alla prova in un classico appuntamento di fine estate nella mia zona che ĆØ il Giro dei Calanchi nelle terre di Fausto CoppiĀ».
Hai tempo e terreno per allenarti per i vertical, visto che lavori a tempo pieno e per di piĆ¹ vivi a Pavia, circondata da risaie e pianura?
Ā«Il mio allenamento ĆØ certamente finalizzato ai vertical ma cerco di mantenere una certa varietĆ , sia negli allenamenti sia nelle gare di preparazione. Un poā per fare di necessitĆ virtĆ¹ ma un poā perchĆ© credo che anche correre gare di trail, di cross e di strada mi risulti utile: tutto sommato nei vertical servono la velocitĆ di base della strada, la capacitĆ di focalizzare lo sforzo dei cross e la tecnica dei trail. Mentalmente poi variare ĆØ stimolante e consente anche di conoscere diversi ambienti di gare e diverse avversarie e da ciascuno cercare di cogliere il meglio e anche capire meglio le mie potenzialitĆ .
Indubbiamente pianura e orari del lavoro sono dei tasti dolenti, soprattutto in inverno, quando la necessitĆ di allenarsi in orario serale risulta un poā limitante. Si torna al discorso della varietĆ : una volta alla settimana cerco di andare in pista a fare velocitĆ ma anche ad esempio allenamento di forza sui gradoni, durante questa estate mi sono allenata una volta alla settimana in collina dove ho trovato dei tratti di vigneto piuttosto lunghi e che riproducono almeno le pendenze dei vertical. Da qualche anno inoltre ho scoperto la bici che inserisco fra gli allenamenti sia come scarico, sia per qualche uscita piĆ¹ lunga a basso impatto ā¦ anche in bici amo soprattutto la salita, e fortunatamente durante lāestate cāĆØ stata occasione di scoprire qualche bella salita alpinaĀ».
Tabelle o improvvisazione?
Ā«Ti risponderei che quello che cerco di fare ĆØ avere sia una certa programmazione sia flessibilitĆ . Anche alla luce del lavoro e della vita di tutti i giorni, non credo che decidere che le ripetute vanno fatte il giorno X o il lungo il giorno Y sia la cosa piĆ¹ utile per me. Naturalmente ho un’idea iniziale ma mi piace aggiustarla anche nel corso della settimana a seconda del tempo a disposizione, di come vanno gli allenamenti e di come mi sentoĀ».
Quali saranno le tue prossime gare?
Ā«Sicuramente le gare del circuito vertical Fisky (15/9 Adamello, 29/9 Melavertical che ĆØ campionato italiano, 20/10 Morissolo) e poi mi piacerebbe mettermi alla prova nella Chiavenna-Lagunc. Per il resto, vediamoā¦Ā».
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