fbpx
sabato, Luglio 27, 2024

Intervista al capitano della delegazione azzurra Emanuele Manzi in vista della Snowdon Race

A pochi giorni dalle medaglie continentali e iridate di Madeira e Zermatt, il Mountain Running Italian Team tornerĆ  protagonista con una selezione chiamata a difendere i colori azzurri in una delle gare mitiche a livello continentale: la Snowdon Race. 16 impegnativi chilometri, equamente divisi tra salita e discesa, che portano gli atleti dallā€™abitato di Llanberis alla cima del monte Snowdon (la montagna piĆ¹ alta del Galles e la seconda di tutta la Gran Bretagna) per poi lanciarli, tra due ali di folla, in una vera e propria picchiata verso il traguardo.

Ai nastri di partenza il lariano della Forestale Roma Emanuele Manzi guiderĆ  la selezione composta da Riccardo Sterni, Massimo Farcoz e Elisa Sortini. Lo abbiamo intervistato per voiā€¦

OLYMPUS DIGITAL CAMERATorni in Galles dopo tanti anni con la consapevolezza di potere ancora fare una gara ai vertici. Quali sono le tue emozioni alla vigilia di una gara che in un certo senso ha dato il lĆ  a livello internazionale alla tua carriera agonistica?

Ā«Di sicuro una grande emozione. SarĆ  come tornare indietro di 14 anni a quel 2001, anno in cui per la prima volta mi affacciavo nel panorama internazionale di corsa in montagna. Farlo da capitano della nazionale assume un significato ancor piĆ¹ importante e di certo mi inorgoglisceĀ».

La Snowdon Race ĆØ gara mitica e tosta. Gara da correre con la testa e con il cuore. Descrivila a chi non ha mai avuto la fortuna di correrla o di vivere il calore del tifo galleseā€¦

Ā«La Snowdon Race ĆØ un po’ come la Parigi Roubaix del ciclismo. Un paese intero (Llanberis) si ferma per celebrare l’avvenimento sportivo piĆ¹ importante dell’anno. E’ pazzesco come vi sia un grandissimo tifo, non solo per i primi, ma per tutti i partecipanti che vengono considerati dei veri eroi. Dal punto di vista tecnico potrebbe sembrare una competizione facile: circa 8km di salita con 1000 metri di dislivello e altrettanti di discesa sulla medesima strada bianca. In realtĆ  l’interpretazione del tracciato assume una fondamentale importanza. Gli scalatori dovranno cercare di avvantaggiarsi il piĆ¹ possibile ma mantenendo un minimo di luciditĆ  per affrontare al meglio la discesa. Viceversa, i piĆ¹ abili nel secondo tratto dovranno cercare di perdere il meno possibile per poi “scatenarsi” nella parte a loro piĆ¹ congeniale. Molte volte la competizione si ĆØ conclusa nei metri finali con volate mozzafiato!Ā».

Avrai un duplice ruolo di atleta e coordinatore della selezione azzurra. Presentaci i tuoi compagni di trasferta

Ā«Partendo dal gentil sesso, fa il suo esordio nella competizione Elisa Sortini. Ancor prima del suo arrivo in Galles ĆØ giĆ  famosa perchĆ© presentata come azzurra e nipote di Fabio Ciaponi, nazionale degli anni ā€˜90 e vera e propria star in paese per le sue indimenticabili performance in gara e fuori… A mio parere Elisa puĆ² puntare in alto. Se la sua forma fosse quella della Stava Mountain Race, potrebbe lottare per la vittoria. Sarebbe la prima azzurra a iscrivere il proprio nome nel prestigioso albo d’oro gallese. Riccardo Sterni torna a vestire la maglia azzurra dopo anni un po’ tribolati. Lui che nel 2009 a Telfes esordƬ nella nazionale maggiore al primo anno da seniores (solo Fausto Bonzi e Marco De Gasperi riuscirono nell’impresa) dall’anno scorso si ĆØ riaffacciato al mondo della corsa in montagna ottenendo da subito buoni risultati. Il valdostano Massimo Farcoz puĆ² essere considerato il vero e proprio esordiente. Si tratta infatti della sua prima maglia azzurra nella categoria seniores dopo le partecipazioni a mondiali ed europei nella categoria juniores. GiĆ  lo scorso anno fu in grado di ottenere ottimi risultati ma il 2015 ĆØ l’anno della sua consacrazione e credo possa puntare in altoĀ».

RELATED ARTICLES

Most Popular