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mercoledƬ, Agosto 27, 2025

Isacco Costa: dalla ricerca ingegneristica all’azzurro

Isacco Costa Recastello
ph. Davide Vaninetti / Fidal Lombardia

Intervista a Isacco Costa

In Nazionale giĆ  da junior, il bellunese ĆØ tornato ā€œgrandeā€ grazie anche all’approccio scientifico e biomeccanico all’allenamento, frutto del suo lavoro di ricercatore laureato in Bioingegneria

Dai Pirenei ai Pirenei, per chiudere (idealmente) un cerchio. Isacco Costa nel Giir di Mont Uphill di Premana (Lecco) non ha vinto ma ha cambiato idealmente marcia, con un terzo posto nel primo Campionato Italiano Assoluto della specialitĆ  ā€œonly upā€ che gli ha dato le risposte che cercava: Ā«Era il ā€œnumeroā€ che cercavo da inizio stagione – racconta il diretto interessato –: finora nel 2025 avevo riconfermato il livello del 2024 mostrandomi molto solido ma non ero riuscito ancora a dimostrare quel salto di qualitĆ  che sentivo di valere. La mia specialitĆ  ĆØ lā€™ā€œup&downā€, arrivare in scia a specialisti della salita in forma come Andrea Elia e Andrea Rostan ha sorpreso anche meĀ».

Isacco, corridore della Val di Zoldo (in provincia di Belluno) originario di un piccolo centro abitato che porta il suo… cognome (Costa), ha posto le basi a una (probabile) convocazione in Nazionale per i Mondiali di corsa in montagna e trail in programma a Canfranc (Spagna) dal 25 al 28 settembre (l’ufficialitĆ  arriverĆ  dopo il tricolore Mountain Classic del 7 settembre a Borno): proprio sui Pirenei, nell’andorrana Canillo, Costa disputò il suo primo Mondiale, nel 2018 da junior. In mezzo sette anni e una storia tutta da raccontare.

Isacco Costa Annecy 2024
ph. Marco Gulberti

AFFARI DI FAMIGLIA

Dici ā€œCostaā€ e in Val di Zoldo (oltre al piccolo centro abitato) pensi a una famiglia che ha la corsa nel sangue: Ā«Mio padre, Antonio Costa, ĆØ stato il primo agonista del mountain running nella valle, mio fratello maggiore Eris (classe 1982, nda) arrivò alle soglie della NazionaleĀ». Il giovane Isacco inizialmente non pensava alla corsa (Ā«Giocavo a calcioĀ») ma a 16 anni arrivò una sorta di ā€œfolgorazioneā€ con i continui progressi nei tempi di ascesa sul Monte Punta, un ā€œgiocoā€ iniziato per partecipare a una gara locale e divenuto in fretta legna da ardere su una nascente passione che l’avrebbe portato a gareggiare per il Gs Quantin e a bruciare le tappe fino a chiudere in top ten (decimo) nel sopracitato Mondiale Under 20 di Andorra.

LO ā€œSTALLOā€ E LA SVOLTA

L’approdo nelle competizioni dei ā€œgrandiā€ con il passaggio dalla categoria Juniores agli Under 23 per Costa rappresentò un momento decisamente difficile: Ā«Fu un ā€œsaltoā€ molto impegnativo, faticai molto ad adeguarmi alle nuove distanze e ai ritmi diversi. Di fatto fino a tre anni fa era difficile vedermi nei primi 20 di un Campionato ItalianoĀ». La svolta ĆØ arrivata su strada in un modo difficile da pronosticare ma che per Isacco rappresentò benzina super sul piano della motivazione: a fine novembre, a 23 anni, una mezza maratona corsa a Palmanova (Udine) in 1h05’38ā€ ridiede linfa alle motivazioni del bellunese. L’anno dopo nella corsa in montagna fu tutto un altro vivere, con l’argento tricolore Assoluto, la vittoria in azzurro alla Snowdon Race in Galles e il ruolo di riserva ai Mondiali di Innsbruck (Austria). Nel 2024 la ā€œconsacrazioneā€ a esponente di primo piano del mountain running azzurro, con il decimo posto all’Europeo di salita e discesa di Annecy (Francia) e il titolo italiano Assoluto delle distanze classiche centrato a Casnigo (Bergamo): Ā«Se me l’avessero detto tre anni prima…non ci avrei credutoĀ».

Isacco Costa 2024 Recastello campionato italiano Casnigo
ph. Yuri Cortinovis

CONOSCI TE STESSO… E LA SCIENZA

Nel ā€œdecolloā€ della carriera di Isacco Costa (cresciuto con il ā€œmitoā€ dei gemelli Bernard e Martin Dematteis e oggi con Xavier Chevrier, capitano ad Annecy 2024, come modello ispirazionale in gara e fuori dalle competizioni) c’è anche la Recastello Radici Group, con la quale ha trionfato all’ultimo tricolore Assoluto di staffette: Ā«Conobbi Luciano Merla…tornando a casa da una giornata a scuola alle elementari: lui era venuto a parlare con mio fratello Eris che sarebbe passato in neroverde, non immaginavo che più di dieci anni dopo avrei vestito con grande soddisfazione anch’io quei coloriĀ». Per la Recastello corre anche Iacopo Brasi, che allena tra gli altri (e in questi altri c’è pure un mostro sacro come Jacob Kiplimo) anche Isacco: Ā«Mi segue da lontano, ci sentiamo al telefono: le tabelle sono sempre costruite a quattro mani, ci confrontiamo ogni volta che impostiamo una seduta di allenamentoĀ».

D’altronde ā€œconosci te stessoā€ ĆØ forse il principio filosofico più conosciuto di Socrate e l’approccio ā€œsocraticoā€ all’allenamento ĆØ anche frutti del percorso di studi che Costa ha scelto di affrontare con impegno ma anche con grande passione. Perito elettronico, laureato in Ingegneria elettronica all’universitĆ  di Udine, Isacco ha colto a Padova la possibilitĆ  di unire l’attrazione per i temi ingegneristici con la passione per la corsa: Ā«Trovai la laurea magistrale in Bioingegneria con un corso di ā€˜Sport Engineering’ sul quale riponevo tante attese e che si ĆØ rivelato davvero importante per il mio percorsoĀ». Tanto importante che Costa avrebbe deciso di redigere una tesi di laurea nell’ambito, impostandola su un approccio muscolo-scheletrico all’analisi biomeccanica delle gare di 100 metri, una specialitĆ  molto diversa dalle competizioni del bellunese ma che a Padova aveva (e ha tuttora) gruppi di allenamento di altissimo livello (uno su tutti, la delegazione di sprinter in gran parte stranieri allenata da Marco Airale: tra loro, lo scorso anno, anche le britanniche Daryll Neita ed Amy Hunt, seconde ai Giochi di Parigi con la 4×100) da cui attingere per dati empirici ā€œsul campoā€.

Isacco Costa allo stand Brainbox presso ECSS 2025 Rimini, European Cometee of Sport Science, il suo primo congresso da presentatore
Isacco Costa allo stand Brainbox presso ECSS 2025 Rimini, European Cometee of Sport Science, il suo primo congresso da presentatore.

Come sui sentieri, anche negli studi per Costa gli ultimi anni hanno rappresentato un’ascesa dirompente: attualmente l’azzurro vive a Rovereto (Trento) e lavora come ricercatore al Cerism (Centro di Ricerca Sport Montagna e Salute) nell’ambito dell’analisi di dati biomeccanici provenienti da vari sport outdoor (corsa in montagna, sci alpino, scialpinismo, sci di fondo ecc). Ā«Il doppio ruolo di atleta e ricercatore – spiega Costa – aiuta in entrambe le vesti: da ricercatore, quando siamo sul campo a raccogliere dati, so quali siano i limiti degli atleti soggetti delle ricerche; da atleta trovo spunti sempre nuovi per ottimizzare gli allenamenti e sperimentareĀ». Spunti che sono anche utili per prevenire o gestire problemi fisici: Ā«Il mio punto debole ĆØ storicamente rappresentato dai tendini d’Achille dolenti: un approccio scientifico e biomeccanico mi ha permesso, testando su me stesso le conoscenze apprese nel percorso di ricerca, di ā€œtenere a badaā€ la problematica fisicaĀ». Conosci te stesso… e corri più forte verso traguardi azzurri!

Cesare Rizzi

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