«à stata dura, molto più di quanto pensassi, sono davvero unāincoscienteĀ» queste le prime parole al di lĆ del telefono della mamma ultramaratoneta cacciatricedisfide Ivana Di Martino. Sono passati più di dieci giorni da quando ha compiuto la sua impresa, la sua Rexist-Run, che lāha portata a correre 700 km da Ventimiglia (Im) a Muggia (Ts), da ovest verso est, un viaggio verso dove sorge il sole.
Migliarino (Pi) – Itinerario scelto non per caso, quello di 700 km della Rexist-Run, come nulla ĆØ stato lasciato al caso in questo progetto che a detta della protagonista si ĆØ rivelato davvero difficile. Ā«Devo ringraziare il mio coach Fabio Vedana – spiega Ivana Di Martino – perchĆ© se ce lāho fatta ĆØ anche grazie a lui che in questi mesi mi ha seguita ed allenata molto bene. Fin dalla prima tappa in Liguria ho fatto più fatica di quel che pensassi. Ć iniziato tutto in salita, con un gran caldo nella prima settimana. Il piano era semplice: 4 km di corsa ed 1 km di cammino e ogni tre ore fermarsi a mangiare per reintegrare quanto più possibileĀ».
Questo il piano sulla carta, quello deciso nelle sere primaverili seduti su un comodo divano, dove tutto sembra semplice, dove tutto appare possibile. Ma con lāasfalto che scotta dal sole sotto i piedi le cose cambiano e non poco: Ā«Ti puoi preparare quanto vuoi, fisicamente e mentalmente, ma quando sei lƬ e le gambe decidono che non ĆØ giornata per correre ĆØ dura davvero. 70 km al giorno e giĆ il primo giorno ero piegata. A metĆ ho dovuto chiamare i miei figli per farmi aiutare, erano loro lāenergia che cercavo per andare avanti, avevo bisogno di sapere che loro cāerano. Mi hanno dato una forza incredibile, il loro spontaneo quanto semplice āmamma ti voglio benissimoā ĆØ bastato per riempirmi il cuoreĀ».
E siamo solo alla prima tappa. Davanti tante altre giornate per portare a termine questo viaggio di rinascita e speranza: Ā«Nella seconda tappa avevo giĆ un mal di gambe fortissimo, il giorno prima ho perso subito 3 kg, pensavo fosse una cosa disumana andare avanti, davvero faticosa, ma ora col senno di poi penso che ĆØ davvero la cosa più bella che io abbia mai fatto in vita miaĀ». Un viaggio, specie se fatto di corsa, ĆØ fatto da decine di momenti importanti messi uno davanti allāaltro.
Momenti che rimarranno indelebili nellāanima della 45enne Ivana: Ā«A gennaio ĆØ mancata mia mamma alla quale ero molto legata. Nel corso delle prime tappe sono passata a San Bartolomeo, il paese dove andavo al mare con i miei genitori. Inutile dire la commozione mentre passavo correndo nel rivedere i posti dove per tanti anni sono stata con lei. Penso di aver corso e pianto per 5 km almeno. Ć stata una Rexist Run piena di emozioni per me, nel corso di tutte le tappe ho parlato spesso con lei, sì⦠con mia mamma. Come se lei fosse stata sempre con me. In tutti questi 700 km ho smosso tanto dentro di me, ĆØ stato un āviaggio della rinascitaā perchĆ© prima con lāaggressione subita poi con la morte di mia mamma ĆØ stato un momento difficile della mia vita. Ma da ovest verso est, dal buio di un tramonto allāalba, questa corsa ĆØ stata apposta fatta verso dove inizia il sole, verso lāinizio di una nuova vita anche per meĀ».
Altri episodi? Si certo, in 700 km può succedere di tutto: Ā«Sono finita anche al pronto soccorso. Non muovevo più la gamba, avevo paura di una frattura alla tibia, invece ĆØ stata āsoloā una forte tendinite con la quale ho dovuto convivere per centinaia di chilometri. Dolore e sofferenza. Fatica che si ĆØ rivelata immensa gioia nellāultima tappa, quella verso Trieste. Un percorso stupendo, tutto sul mare, la tappa più bella in assoluto e quella domanda che ha iniziato a rimbalzarmi nella mente a meno 30 km dalla fine di tutto: ma io devo aspettare un altro anno per fare qualcosa di cosƬ ancora straordinariamente bello?Ā».
Neanche aveva finito e giĆ la testa su qualcosa di nuovo, un poā come i maratoneti veri. Un passo davanti allāaltro e sulla finish-line di una maratona la testa giĆ al prossimo traguardo: Ā«Certo che ho giĆ un progetto nuovo in testa per il 2016. Non posso rivelarlo, ma voglio provare ad alzare ancora un poā lāasticella. Questāanno difficilissimo grazie alla mia forza di volontĆ ĆØ diventato un anno positivoĀ».
Ma Ivana Di Martino è già tornata a correre? «Poco e niente, ma mi devo muovere, ho in programma la Monza Resegone, le sfide mi attraggono».
LE BROOKS DI IVANA – Tanti chilometri possono essere sopportati grazie ad uno staff dāeccellenza ma anche grazie ai materiali tecnici migliori. Sia per lāabbigliamento che per le calzature da running Ivana Di Martino ha utilizzato Brooks. Ā«Ho usato le Glycerin 12 che ĆØ la mia calzatura ideale. Perfetta, sembra costruita apposta per il mio piede. Lāho alternata anche con le Brooks Ghost 7 on le quali mi sono trovata altrettanto beneĀ».