Mamma di tre figli, ex stradista convinta, si è convertita al mondo offroad. La maratona di New York la sua ultima gara su asfalto. Poi i sentieri, e la prima vittoria giunta, un po’ inaspettata, sulla distanza più corta del Trail degli Altipiani. Lara Birolini, che veste i colori dell’E-Rock Team, adesso pensa al Gto.

«Corro da sempre, ma non mi era ancora capitato di vincere. Domenica in Val Gandino ho scoperto cosa si prova ad arrivare primi con la gente intorno ad accoglierti. Se sapevo di essere in testa alla gara femminile? Beh, i primi 15 chilometri al Trail degli Altipiani ho corso alla cieca, pioveva, eravamo tutti chiusi nelle mantelline. Poi gli addetti al percorso mi hanno riferito che ero quarta e le altre due concorrenti che mi precedevano erano poco distanti. Ho aumentato il ritmo e le ho raggiunte; la donna che invece era rimasta davanti a me ha deviato nel bivio verso la gara lunga: mi sono trovata al comando e ho mantenuto sino alla fine questa posizione». L’atleta di E-rock Team ha completato vittoriosa il percorso di 32 km e 1700 m di dislivello positivo in 3h40’08”.
Alla New York City Marathon ha maturato la decisione di chiudere (almeno per un periodo) con la strada. «Ho disputato quattro maratone: Milano, Firenze, Torino e NY. I miei tempi? 3h20’, 3h21’, 3h25’, 3h24’. Ho capito di non avere grandi margini di miglioramento. La 42 km negli Stati Uniti mi è pesata: faticosa la preparazione, anche dal punto di vista mentale. Ho partecipato, l’ho portata a termine, ma volevo altro».
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Attirata dal Gto (Gran Trail Orobie, ndr), non osava avvicinarsi. «Ce l’avevo in testa ma mi faceva paura, sembrava qualcosa di troppo grande, inavvicinabile. Ho scoperto quest’inverno l’esistenza del gruppo Obiettivo Gto ed è stata la mia fortuna: mi sono inserita in questo mondo, mi si sono aperte tante strade, condivido con altre persone allenamenti, vissuti e racconti».
Lara corre, e quando corre tutto diventa più leggero. «Prima controllavo sempre l’orologio. In montagna, sarà forse per il contesto, ma la filosofia è un’altra. Correre per me è respirare. Quando corro, mi sembra di volare».