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martedƬ, Marzo 19, 2024

Preparativi in corso per le nozze d’oro di Marcialonga

31 gennaio 2021, 50 anni dalla prima edizione di Marcialonga nel 1971. 70 km di pista da realizzare con 100.000 metri cubi di neve. Sci di fondo sport rispettoso delle linee guida anti-Covid. Pista non solo agonistica che vanta un numero di passaggi importante anche tra i turisti. Sciare al cospetto delle Dolomiti ha sempre un fascino unico.

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Eravamo quattro amici al bar. Se si pensa alle parole di Gino Paoli rivisitate in chiave montana la mente non puĆ² che ripercorrere i passi che hanno portato i quattro ‘pionieri’ Mario Cristofolini, Giulio Giovannini, Roberto Moggio e Nele Zorzi a fondare quella che negli anni sarebbe diventata l’attraente Marcialonga. Quattro amici che ā€œvolevano cambiare il mondoā€ e, in un certo senso, almeno quello dello sci di fondo lo hanno rivoluzionato. Come sia nata la granfondo trentina lo sappiamo tutti, il successo e le adesioni ottenute nel tempo restano indelebili, il marchio ĆØ e rimane inconfondibile nel mondo dello sport.

Il 31 gennaio 2021, sebbene si tratti della 48esima edizione causa mancanza di neve in alcune annate, sarĆ  l’occasione per celebrare l’anniversario numero 50 dalla data del battesimo della Marcialonga, le affascinanti nozze d’oro.

Anche in tempo di pandemia non si abbassa la guardia, anzi, Marcialonga intende affrontare una sfida che appare insidiosa e piena di incognite. Il comitato organizzatore sa bene che quella di fine gennaio non sarĆ  una competizione normale, gli atleti stranieri con tutta probabilitĆ  non saranno numerosi come al solito e ci sarĆ  da valutare l’effetto psicologico che avrĆ  il Covid sugli appassionati italiani, ma l’intero staff diretto dal presidente Angelo Corradini non si spaventa e aggiusta il tiro offrendo massima sicurezza a concorrenti e accompagnatori. Lo sci di fondo infatti si propone, giĆ  di per sĆ©, come sport idoneo a rispettare le linee guida per evitare la diffusione del contagio da Coronavirus, con binari e sci che fungeranno da distanziatori sociali obbligati per gli atleti.

Come ogni anno il giorno di Ognissanti nelle Valli di Fiemme e Fassa coincide col momento in cui i 27 cannoni e i 4 battipista della flotta appartenente a Marcialonga tornano a far capolino dal magazzino di Ziano dove hanno riposato durante la stagione estiva, pronti per essere riavviati, condizioni climatiche permettendo, per innevare nuovamente il percorso di 70 km che congiunge Moena a Cavalese passando da Canazei e Predazzo.

Dalla prima edizione del 1971 la tecnologia ha preso il sopravvento nella preparazione della pista, ma rimane comunque fondamentale la componente manuale portata in dote dai cannonisti, coadiuvati dalla grande esperienza e dal supporto del Consorzio Alta Fassa, del Centro del Fondo di Lago, del Centro Addestramento Alpino di Moena e della Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo, senza i quali tutto ciĆ² non sarebbe possibile. Per tracciare la pista occorrono circa 100.000 metri cubi di neve e Corradini e i suoi ragazzi, come ama definirli lui, nelle notti in cui temperatura e umiditĆ  diventano ottimali si mettono all’opera per produrre la neve e dare corpo ad un fondo di circa 30 cm, base che servirĆ  per poter sciare durante tutto l’arco dell’inverno, anche quando la gara non ĆØ protagonista.

La tecnica dell’innevamento programmato non ĆØ certo nuova a polemiche, ma anche da questo punto di vista Marcialonga non rimane a guardare e per imbiancare la pista utilizza acqua recuperata dal troppopieno degli acquedotti, su gentile concessione dei comuni delle Valli di Fiemme e Fassa che ne autorizzano le operazioni. Un costo complessivo di circa 400.000 euro che vede l’esborso maggiore rappresentato dal trasporto della neve, ancora un limite impossibile da limare, ma lā€™esistenza della pista Marcialonga nel complesso dĆ  ossigeno al tessuto economico delle due valli grazie agli indotti dettati dal turismo invernale, senza contare la mobilitazione di alcune aziende locali che partecipano attivamente alla realizzazione della pista, permettendo loro un’attivitĆ  lavorativa sicuramente maggiore.

Il tracciato della Marcialonga non ĆØ infatti riservato esclusivamente alla gara, nel corso della stagione invernale ĆØ pronto ad accogliere turisti da tutto il mondo che intendono cimentarsi con gli sci da fondo al cospetto delle maestose Dolomiti. I dati dell’ultimo periodo riguardanti la pista sono incoraggianti e parlano di 102.227 passaggi nella sola stagione 2019, con una media di 1250 passaggi giornalieri, numeri di tutto rispetto che testimoniano una crescita importante del movimento fondistico anche al di fuori degli appassionati storici, sebbene in tempi di pandemia questi numeri siano destinati irrimediabilmente a scendere.

SarĆ  un momento emozionante quello di poter sciare sulle nevi che hanno fatto la storia dello sci di fondo, dove sono nati i grandi campioni di questo sport. Ad attendere atleti e turisti ci sarĆ  una pista preparata alla perfezione da coloro che la neve la vivono appieno, con la gioia di poter regalare anche in questa stagione, Covid permettendo, unā€™esperienza unica.

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