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sabato, Giugno 3, 2023

Ripensando a Danilo Fiorina: motivatore, diffusore di idee e importanti valori. Tre generazioni per lo sport

A Danilo Fiorina, un gandellinese residente a Cerete, vero rappresentante di passione sportiva e di montagna, non solo è stata dedicata l’ottava edizione di Orobie Verical, con arrivo al rifugio Merelli al Coca, svoltasi il 2 giugno 2018, ma anche il trofeo finale del circuito Corri nei Borghi.
Danilo Fiorina e Mario Poletti con la divisa della Fly-Up Sport al rifugio Coca per Orobie Vertical

Quest’ultima manifestazione sportiva ben rappresenta lo spirito aggregativo e comunitario di Danilo. Infatti da luglio ad agosto ogni venerdì sera si corre in sei borghi delle valli Seriana e Borlezza: Gromo, Clusone, Bossico, Sovere, Parre, Cerete. È evidente il notevole sforzo organizzativo e di cooperazione dei comuni coinvolti.

Quando Nicole, la figlia di Danilo, ricorda suo papà, gli occhi le brillano e la voce commossa e vibrante ci trasmette direttamente gli elementi essenziali della personalità generosa, indomita del padre.

Nicole ricorda che già il nonno Silvio era un appassionato ed esperto sciatore che aveva suscitato nel figlio Danilo il gusto per lo sci e lo aveva “allenato” alla fatica e alla determinazione necessarie per affrontare agonismo e competizioni. Una passione per la montagna e i suoi sport che Danilo aveva trasmesso ai figli. Nicole e il fratello Kristian erano incoraggiati a fare sport, “contagiati” dall’entusiasmo e dal piacere per l’avventura sportiva del padre: lei nella corsa al Pool Società Atletica Alta Val Seriana e Kristian nel ciclismo, iscritto nella società San Marco di Vertova e poi nel Cene.

Così Danilo è stato un buon sportivo, ma, soprattutto un grande distributore di consigli e di fiducia, un “motivatore” e un amico di molti atleti che la figlia Nicole ricorda perché “erano di casa” sin da quando era piccola. Ed ecco gli “amici” sportivi di papà Danilo. Beppe Guerini, detto Beppe Turbo, ciclista professionista dal 1993 al 2007, vincitore all’Alpe d’Huez nel Tour del ’99. Kristian trovava in lui un punto di riferimento per preziosi consigli.

Paolo Savoldelli: andare ad accoglierlo in maglia rosa, a Milano nel 2002, fu una emozione grandissima per papà Fiorina, data l’antica e sincera amicizia che li legava. Migidio Bourifa, campione nazionale di maratona per ben cinque volte, aveva eletto Danilo a suo “consigliere personale” e amico (oggi si direbbe coach).

Anche per Mario Poletti, uno dei migliori skyrunner del mondo e fondatore della Fly-Up Sport, l’amico Danilo è stato un vero “preparatore mentale” in occasione del Record delle Orobie, ottenuto nel 2005. Probabilmente è con questa prova “estrema” che la relazione tra Mario e “papà” Danilo si è trasformata in un’amicizia pura. Forse con il semplice e antico consiglio: “quando senti la fatica recita una preghiera per farti forza e proseguire”, suggerito da Danilo e praticato da Mario nei momenti di crisi durante le gare si è cementato un legame spirituale che trascende i tecnicismi del “fare sport” e che dura, nei vivi, anche oltre la scomparsa dell’amico, del padre.

Le capacità di appassionare e far partecipare caratterizzavano anche lo stile di presentazione delle gare e degli atleti, quando è stato speaker ufficiale della Orobie Vertical. Più in generale, si dice che quando lo speaker di una gara era Danilo Fiorina, tutto il fronte dell’arrivo vibrasse di energia e di passione sportiva e agonistica, di partecipazione e di festa.

Come si vede, la nota dominante della personalità di Danilo è stata l’arte di costruire legami in cui la passione sportiva si mescola inestricabilmente con l’amicizia, la trasmissione di valori e ideali, i legami familiari, il bisogno di trasmettere da una generazione all’altra esperienze e significati del vivere.

«Vivere consapevoli», dice la figlia Nicole «una consapevolezza esistenziale che ricorre costantemente anche nei miei attuali studi di psicologia».

L’ultima prova in cui Danilo si è cimentato è stata la lotta contro il cancro: un anno in cui ha saputo utilizzare, ancora una volta, le sue doti sportive: “non mollare mai”, riflettere sull’esperienza quotidiana (anche attraverso un diario) per trasformare sofferenze ed emozioni in pensieri consapevoli e critici, così da affrontare il possibile domani con energie psichiche indomate, anche quando quelle del corpo ti lasciano.

Per Nicole e per le nuove generazioni una preziosa, luminosa eredità da conservare e trasmettere con gioia, leggerezza, entusiasmo.

Enula Bassanelli

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