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giovedƬ, Aprile 18, 2024

Marzio Deho si laurea campione italiano master di scialpinismo

Che si tratti di mountain bike o di sci dā€™alpinismo, Marzio Deho ĆØ sempre fra i pretendenti a una medaglia. Medaglia che oggi ĆØ arrivata, dā€™oro, ai campionati italiani vertical di scialpinismo sulle nevi di Madonna di Campiglio.

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Himalayan Highest Mtb Race

13 dicembre 2015 – La gara piĆ¹ attesa del lungo weekend tricolore sulle piste di Madonna di Campiglio era la vertical race. All’alba di domenica, i big dello scialpinismo italiano stavano tutti schierati ai nastri di partenza della gara organizzata sotto l’attenta regia dello sci club Brenta Team.

E se, tra i senior, a dettare legge ĆØ stato il valtellinese Michele Boscacci (classe 1990, in forza all’Esercito) chiudendo in 23’53ā€, a mettere il sigillo sulla prova master ĆØ stato il bergamasco Marzio Deho che, con il tempo di 27’25ā€, ha preceduto Omar Oprandi, secondo di categoria in 28’23ā€, e Germano Pasinetti, terzo in 30’20ā€. La prova di sola salita ha preso il via dalla localitĆ  Belvedere e si ĆØ conclusa in vetta allo Spinale, dopo 3,5 km e un dislivello totale di 600 metri.

Ā«Le gare vertical richiedono una forza esplosiva sin dalla partenzaĀ» spiega il biker che oggi ha corso con i colori del Gan Nembro. Ā«Scalando il primo muro, tutti cercavano di mantenersi davanti. Il percorso era caratterizzato da diversi muri, intervallati da alcuni tratti piuttosto piani di cui si doveva spingere. Nella parte alta della pista il settore piĆ¹ impegnativo, con un muro molto ripido e dal fondo ghiacciato. Per superarlo, i concorrenti dovevano scegliere se affrontarlo con delle diagonali oppure tenersi sulla destra e passare sull’erba, sempre con gli sci agganciati, e fare un tratto anche a piediĀ». Marzio ĆØ salito, con gli sci ai piedi, fra erba e neve.

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Il podio master ai campionati italiani di vertical race

Un risultato, e un tempo cronometrico, che lo soddisfano pienamente, soprattutto pensando all’infortunio che sta trascinando da un mese ma che non lo ha fermato: Ā«Tre settimane fa ho rotto tre costole in seguito a una banale caduta durante un’uscita in mtb sulle colline vicino a casaĀ».

Senza allenamenti specifici, ma con classe, esperienza e allenamenti accumulati nella stagione di mtb, ĆØ arrivato l’ennesimo risultato prestigioso. Ā«Considerando la scarsitĆ  di neve e il problema alle costole, ho potuto sciare una sola volta per testare i nuovi sci Merelli. Nell’ultimo mese e mezzo ho fatto ben poco, mi sono preso il periodo di riposo a chiusura dell’annata ciclistica concedendomi delle pedalate con la bici da strada e qualche camminata in montagna. Oggi ho cercato di dare il massimo tenendo un passo regolare, senza grosse ambizioni a livello assoluto ma con l’intenzione di difendermi al meglio nella categoria master. D’ora in avanti comincerĆ² a prepararmi piĆ¹ intensamente in vista dei prossimi appuntamenti, neve permettendoĀ».

La vertical di Madonna di Campiglio ĆØ stata anche un’occasione per osservare le nuove leve. Ā«In gara, oggi, c’era la crĆØme del movimento dello scialpinismo nazionale, atleti in grado di primeggiare anche a livello internazionale. Mancava soltanto Damiano Lenzi, infortunato. Mi ha colpito particolarmente Michele Boscacci, assoluto dominatore, ma sono tantissimi i giovani e i giovanissimi, a partire da Davide Magnini, che stanno crescendo bene: l’Italia ha un vivaio assai promettenteĀ».

Attacco di Marzio Deho alla 100 Km dei Forti - ph organizzazione
100 Km dei Forti – ph Newspower Canon

Le gare di scialpinismo sono solo una parentesi, per Marzio Deho, di una stagione improntata alla mountain bike, una stagione in cui si ĆØ continuamente messo in evidenza, battagliando con i migliori biker nelle gare piĆ¹ importanti, meritandosi la convocazione in nazionale al suo decimo campionato del mondo. Sesto assoluto ai campionati italiani marathon e settimo in una prova di coppa del mondo in Francia, tra le soddisfazioni piĆ¹ grandi va sottolineata la vittoria alla Granfondo Costa degli Etruschi nella distanza marathon. Ma il ricordo piĆ¹ bello ĆØ il trionfo alla Himalayan Highest Mtb Race, la corsa a tappe piĆ¹ alta del mondo, nella regione del Ladakh (il Piccolo Tibet) valicando tre passi a oltre 5mila metri di altitudine.

E nel 2016 gli obiettivi, i sacrifici e i sogni saranno ancora gli stessi: Ā«Il prossimo anno di nuovo in sella, per un’ennesima stagione da Ć©liteĀ». Lo aspettiamo.

Enula Bassanelli

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