Chiusa la prima edizione (anche se sarebbe più adatto chiamarla “zero”) della Valseriana Mtb Marathon, il ricco bottino di casa Scott proietta verso nuovi obiettivi i biker diretti da Mario Noris.
Schierando Juri Ragnoli e Cristiano Salerno ai nastri di partenza della corsa bergamasca, l’obiettivo di Scott (main sponsor della manifestazione) era la vittoria. Sebbene partissero con un certo svantaggio non avendo provato in anticipo il percorso, l’esperienza del team manager Mario Noris (nella foto) è servita per fornire agli atleti importanti indicazioni tecniche e riferimenti visivi indispensabili nella gestione tattica della corsa.
Immagini epiche quelle del Farno, dove i ciclisti si avvicinano al gpm in un paesaggio completamente imbiancato dalla recente nevicata. Eppure la situazione che ha creato maggiori difficoltà è stata un’altra, e si è verificata nella porzione finale del tracciato, quando gli atleti sono più debilitati. «Ragnoli e Salerno – rivela Noris – hanno patito il freddo nella zona della Malga Lunga, a quota 1200 m. La presenza di nebbia fitta consentiva di vedere non oltre i 10 metri, obbligandoli a rallentare ed essere cauti».
Salerno e Ragnoli, stessa divisa, tanta classe ma abilità diverse, che hanno comportato la costruzione di una strategia su misura per il team. Salerno, ottimo in salita, ha raggiunto in solitaria il gpm. Ha quindi imboccato in testa, con un certo vantaggio, la discesa verso Clusone. «Nella discesa tecnica e difficile sapevamo che sarebbe stato meno forte di Ragnoli e Deho. Al termine della discesa, in prossimità del camping Pineta, io e lo staff aspettavamo i nostri atleti per prestare assistenza. Ragnoli e Deho avevano già sorpassato Salerno, che era passato in terza posizione con una 15ina di secondi di ritardo. Era perciò molto vicino ai due al comando, ma aveva le mani ghiacciate e si è fermato a cambiare i guanti. Sull’ascesa in Barbata, Ragnoli è rimasto solo al comando, Deho leggermente attardato fra i nostri due atleti, e Salerno gli era ancora molto vicino. Ragnoli ha conservato il comando fino al traguardo a Casnigo e ci ha regalato questa bella vittoria. Dietro, Deho si è dimostrato il più forte e non si è mai fatto raggiungere da Salerno. I due hanno chiuso rispettivamente al secondo e terzo posto assoluto della marathon».
Il suo giudizio sull’evento? «La considero una bella gara, nel finale mi aspettavo di trovare più asfalto e invece si è passati su un sentiero in single track che da Peia Alta arriva al campo sportivo di Leffe. La sfortuna è stata trovare neve e pioggia in quota. Con una bella giornata, i biker avrebbero potuto apprezzare l’ambiente della conca del Farno. Le condizioni meteo hanno accresciuto la durezza di questa marathon. Un evento che ha un buon potenziale per crescere nei prossimi anni». Chilometraggio effettivo? «Ci risultano 87 km di sviluppo e 3300 metri di dislivello».
Juri Ragnoli e Cristiano Salerno. I due assi della Scott che hanno animato la corsa e chiuso nel mezzo il bergamasco Marzio Deho, si preparano per i prossimi traguardi. A fine mese, in provincia di Verona, sarà battaglia per il titolo tricolore marathon. E loro non si faranno trovare impreparati. Alla luce del risultato conquistato in terra bergamasca, la coppia diretta da Mario Noris si candida per una vittoria al campionato italiano. Salerno si è portato avanti ed è già stato a provare il percorso…
JURI RAGNOLI
Bresciano di Serle, classe 1988, corridore da una decina d’anni, campione italiano marathon nel 2012, poi vice campione italiano, secondo alla Valtellina Superbike un paio d’anni fa, Juri Ragnoli ha tutte le carte in regola per ripetere il colpaccio. «Ha trovato la forma, sta cominciando ad andare bene, e il suo obiettivo principale è la maglia tricolore» (titolo in palio alla Divinus Bike il prossimo 29 maggio). Sarà lui, l’uomo da battere?
CRISTIANO SALERNO
Il ligure Cristiano Salerno, classe 1985, è la nuova scommessa del direttore della scuderia Scott. Dopo dieci anni di professionismo su strada, l’imperiese residente ad Albenga ha cambiato specialità. «Ci stiamo mettendo in gioco entrambi, io ho deciso di scommettere su di lui. Sta andando bene, non gli manca nulla in salita e in pianura, mentre può migliorare nelle discese tecniche. Considero anche lui un pretendente alla vittoria nel campionato italiano: il percorso gli si addice». Albenga vi dice nulla? È il paese di Mirko Celestino, ora testimonial Scott: un valido compagno di allenamenti, fonte preziosa di insegnamenti. E Salerno, gara dopo gara, in sella alla sua Scott, sta migliorando a vista d’occhio.
Enula Bassanelli