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venerdì, Aprile 26, 2024

In 400 alla serata con Marco Olmo: l’ultra runner piemontese fa il pienone al Cus Dalmine

Tutto esaurito a Dalmine per la serata che ha visto protagonista l’ultra trailer Marco Olmo. Al Cus di Dalmine presenti circa 400 persone, ad ascoltare i racconti dell’atleta piemontese, classe 1948, capace di vincere due UTMB. Uno speciale andrà in onda su Bergamo Tv.

Marco Olmo Dalmine (26)

«È la platea più numerosa che abbia mai avuto. Stento a crederci». Con queste parole si è espresso Marco Olmo durante la serata di venerdì 24 marzo. I Runners Bergamo e il Cus lo hanno voluto protagonista di un incontro svoltosi presso i locali del Cus Dalmine. Ad ascoltarlo c’erano circa 400 persone. La serata è stata condotta da Simona Befani, giornalista e presentatrice di Bergamo Tv.

Marco Olmo ha descritto la sua carriera di ultra runner, cominciata all’età di 27 anni alla corsa del paese. «Sono arrivato ultimo e non l’ho mandata giù. Così ho continuato». La svolta che lo trasporta nel mondo delle lunghe distanze, dopo anni di corsa in montagna e scialpinismo, arriva nel ‘96 grazie all’ingaggio nel team Invicta. Il piemontese si scopre adatto a questo tipo di gare, partecipa alle competizioni estreme più importanti del mondo e ottiene risultati di altissimo livello. Per due volte di seguito, all’età di 58 e 59 anni, vince l’UTMB (Ultra Trail du Mont Blanc).

Tra pochi giorni salirà sull’ennesimo aereo che lo porterà alla Marathon des Sables. «La mia 22esima partecipazione alla gara marocchina». Il fascino ineluttabile delle distese sabbiose lo ha catturato: dagli anni 90 ad oggi non ha mai smesso di recarsi nel deserto. «Forse il deserto mi piace più della montagna perché non ce l’ho a casa. Me la prenderò più comoda rispetto a qualche anno fa. Corro individualmente, non per una squadra, questo mi rende più tranquillo. Non penalizzerò gli altri e potrò ragionare da 70enne». E infatti all’età di 70 anni sarà ancora lì, in mezzo alle dune del Sahara, con il suo zainetto leggerissimo, a lottare per un buon piazzamento. «La Marathon des Sables è sempre una nuova avventura. Il percorso, edizione dopo edizione, non è mai lo stesso. Come in un gioco di carte, fai mille partite uguali ma nel mazzo non trovi mai le stesse carte».

Incredibile la quasi totale assenza di infortuni in 36 stagioni di corsa. «Non seguo allenamenti specifici o tiratissimi, corro in modo naturale. Non stresso troppo la muscolatura. Sono tenace, mi impegno, certo, ma contrariamente a quanto possa credere la gente riposo anche molto. Dopo le uscite di un’ora e mezza (oppure di 5 o 6 ore quando faccio i lunghi) sto sul divano e dedico tanto tempo al recupero». Difficile trovarlo in infermeria, nelle prove estreme. «Non ho mai sofferto neppure di vesciche», garantisce.

In gara si è sempre alla ricerca del limite, qual è questo confine per Olmo oggi? «Continuo ad inseguirlo e a controllarlo, mi muovo sospeso sul filo del rasoio. Ma bisogna sapersi dosare, alla mia età ho paura di esagerare nel superarlo, e quindi preferisco mollare un po’. Solo guardandomi nello specchio mi rendo conto che sono vecchio. Fisicamente lo noto in particolare sulle salite, dove i miei tempi di riferimento sono nettamente cambiati. La decadenza c’è, mi alleno per non peggiorare. Ma non sono un pessimista. La mia salute infatti ne ha guadagnato. In quanto sportivo, io sono una persona sana. E intendo proprio sportivo, termine che non va confuso con agonismo. L’agonismo è tutt’altra cosa e può addirittura nuocere all’organismo per via dello stress accumulato».

La filosofia che lo accompagna da sempre si può racchiudere nel suo motto “vivo per correre, lavoro per vivere”. Non si è mai fatto affiancare da un preparatore. «Non possiedo tabelle, non le ho mai avute, la passione diventerebbe lavoro. Sappiate anche che non mi sento un campione. Campione mi avete fatto voi – ha detto rivolgendosi al pubblico – voi che credete in me. Non mi sembra vero. È una favola. Quando arrivo a casa, chiudo la porta e torno nel mio ambiente mi dimentico di tutto questo. Mi sento emozionato e incredulo». Così ha ringraziato la platea, che si è dimostrata attiva e partecipe ponendo al campione numerose domande.

Per tutti i quesiti non risolti, le curiosità su di lui e sul binomio corsa e benessere, il nostro consiglio è di leggere l’ultimo libro di Marco Olmo, Il miglior tempo. Esercizio, alimentazione e stile di vita per essere sani e attivi a tutte le età, Mondadori, 2016. Per rivivere la serata di Dalmine si potrà seguire lo speciale di Bergamo Tv in onda mercoledì 29 marzo alle ore 22.00 e martedì 4 aprile alle 22.00.

Enula Bassanelli
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