Abbiamo chiesto a Luca Ghezzi, l’ideatore del Put, di raccontarci cosa è accaduto nell’edizione zero di questo trail autogestito che ha preso il via il 20 giugno alle ore 23.59 da Costa di Mezzate. Rispetto all’intenzione originaria di effettuare per intero un percorso ad anello di circa 105 km con partenza e arrivo a Costa di Mezzate, diciamo subito che Luca si è fermato prima, più precisamente ha terminato la corsa all’85° km in Città Alta. A supportarlo diversi amici, qualcuno dall’inizio, altri invece lo hanno raggiunto dopo qualche ora. Ancora non ha deciso se ripetere l’iniziativa il prossimo anno, con tutte le migliorie del caso. Però ci sta pensando. Intanto, ecco il racconto riguardante la prima parte della cavalcata notturna…
Dopo alcune settimane eccomi qui a scrivere qualche riga su come è andata l’edizione zero del Put.
Arrivo con l’auto nel parcheggio della Cascina Fuì e appena apro la portiera un profumino di carne alla brace invade le mie narici… accidenti che tortura… per noi che correremo niente costine o strinù e fiumi di birra ma qualcosina di leggero altrimenti non partiamo nemmeno.
Alcuni, con la scusa che domenica correranno in Val Tartano, sono presenti solo per cenare… furbetti. Tra loro gli Amici IZ Pierpaolo e Clara, l’addetta stampa di Corribergamo.it Enula e il TopRunner Michele Semperboni che ci farà soffrire gustandosi un piatto di casoncelli e coniglio con polenta, la dieta giusta in preparazione della Val Tartano.
Si avvicina l’orario tanto atteso, portiamo le auto al Colle Gallo e ad Albino e alle 23,30 siamo di ritorno nel parcheggio della Cascina Fuì per cambiarci e prepararci a questa avventura. Ci siamo, manca veramente poco alla partenza, è giunto il momento di svelare il significato di Put. Da bravo bergamasco non può significare altro che Pòta Ultra Trail!
Questo l’elenco dei partenti che hanno avuto l’opportunità di scegliere Nome e Numero per il proprio pettorale: Luca pettorale n°1, Oscar pettorale n°2, Raf pettorale n°3, Matt pettorale n°4, Felice pettorale n°5, Spock pettorale n°7, Rasta pettorale n°14, Umbe pettorale n°17, Roby pettorale n°68, Pittu pettorale n°69, Wild pettorale n°2602.
Ecco il primo intoppo… cominciamo bene… accidenti! Partenza posticipata di circa 20 minuti, 15 minuti a causa dell’attesa di Claudio (Wild) disperso tra Montello e Costa di Mezzate, 5 minuti per colpa mia perché mi ero dimenticato la frontale in auto.
Si parte!
Il primo Colle verso il quale ci dirigiamo è il Tomenone, la caratteristica dei suoi sentieri è che sono poco frequentati e circondati da folta vegetazione, mi è sempre piaciuto per quello.
Qualcosa non va… ecco il secondo intoppo.
Complice l’emozione e la tensione per essere l’organizzatore di questo evento sbaglio sentiero dopo qualche centinaia di metri, tentando di recuperare conduco tutto il gruppo nei rovi, non contento sbaglio anche direzione e alla fine dopo 1 km siamo di nuovo alla salita iniziale!
Dopo aver cercato inutilmente di convincere i partecipanti che era tutto previsto e che questo era solo il giro di riscaldamento ci riavventuriamo percorrendo stavolta un sentiero più visibile; arrivati in prossimità di un prato il sentiero è interrotto da una recinzione elettrificata con all’interno 4/5 mucche… insomma sta diventando una corsa a ostacoli… superiamo la recinzione cercando di non prendere la corrente e evitando le diverse “boase” lasciate dalle vacche (nome attribuito al letame della comune mucca da pascolo).
Luca Ghezzi
Storie di amicizia e qualche intoppo all’edizione zero del Put
RELATED ARTICLES