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giovedì, Maggio 1, 2025

Dal Chianti verso i Mondiali: la “caccia” azzurra di Luciano Rota

Chianti Ultra Trail 20 km 2025 Luciano Rota Elhousine Elazzaoui
Luciano Rota ed Elhousine Elazzaoui si contendono la vittoria nella 20 km della Chianti Ultra Trail – photo credit Lorenzo Orlandi

LUCIANO ROTA SECONDO NELLA 20 KM DELLA CHIANTI ULTRA TRAIL

In un Chianti Ultra Trail dal livello galattico non è passata inosservata, sulla distanza “breve” dell’Half Trail, l’eccellente prova del bergamasco Luciano Rota, secondo sui 20 km con 850 metri di dislivello positivo tra vigne e boschi alle spalle di Elhousine Elazzaoui al termine di un duello appassionante almeno per la prima parte della competizione di Radda in Chianti (Siena).

«Per me era la prima volta in una competizione del circuito UTMB, è stato sicuramente un esordio coi fiocchi» apre il corridore di Trescore Balneario (Bergamo), portacolori del Team Altra Running e, in ambito FIDAL, della Recastello Radici Group, prima di proseguire: «Già in partenza sapevo che contro Elazzaoui sarebbe stato molto difficile, ma dopo 400 metri ho sentito subito le gambe girare come potesse essere la giornata giusta per combinare qualcosa di buono. La prima parte di gara è andata via un po’ “a elastico”: lui in salita ha un passo migliore del mio e guadagnava terreno, io riuscivo a non perdere troppo e a cedere solo nelle parti finali dei tratti in ascesa per poi rientrare in discesa. A metà gara Elhousine poi ha affrontato una salita come fosse una ripetuta di 400 metri e mi sono dovuto arrendere, proseguendo con il mio ritmo».

DALLA BICI ALL’AZZURRO IN MONTAGNA

Di certo Rota, laureato in Economia a Bergamo e ora dottorando in Statistica a Milano Bicocca, è uno che sa fare i propri conti: nel “planning” del suo 2025 ci sono quattro giorni cerchiati in rosso. «Sono i quattro giorni del Mondiale di corsa in montagna e trail, in programma nella spagnola Canfranc, sui Pirenei, dal 25 al 28 settembre: l’ambizione è meritare la convocazione in maglia azzurra» svela senza troppi giri di parole il bergamasco, due anni fa una delle grandi rivelazioni della parte iniziale della stagione. Prima di parlare di quel 2023, è forse più utile enucleare la prima “vita” sportiva di Rota, vissuta interamente su due ruote.

La Recastello 2024 presentazione campionato italiano Casnigo LUCIANO ROTA
Luciano Rota alla presentazione del campionato italiano organizzato dalla Recastello Radici Group – photo credit Mauro Bombelli

«Iniziai con il ciclismo a sette anni, categoria Giovanissimi, nell’anno dei G2: la mia disciplina è sempre stata la mountain bike. La bici è rimasta un gioco fino agli Juniores (nel ciclismo: 17-18 anni, ndr), poi qualcosa è cambiato, i risultati sono cresciuti, nel 2022 sono arrivato a partecipare a due tappe di Coppa del Mondo Under 23 in mtb: un’esperienza bellissima che però mi ha posto di fronte a un bivio. Stavo “assaggiando” il professionismo, che, se da un lato era una cosa fantastica, dall’altro iniziava a diventare inconciliabile sia con gli studi universitari sia con altri aspetti imprescindibili per un ragazzo di 22 anni come la fidanzata, la famiglia e gli amici. E poi, cosa ancor più importante, in bici non mi divertivo più».

Luciano Rota, dalla mountain bike alla corsa in montagna

Dal sogno di correre con Van der Poel o Van Aert Rota scende di sella e, nel febbraio 2023, per gioco si iscrive alla Sovere-Possimo-Sovere a coppie, scoprendo di avere doti importanti in salita. Poi arriva il Vertical del Poieto della Recastello, con il presidente Luciano Merla che lo sprona a dedicarsi alla montagna e lo porta in neroverde. Quindi, alla quarta gara in carriera, Rota fa terzo nel primo round dei Campionati Italiani Assoluti di corsa in montagnaa Limana (Belluno): in soli quattro mesi, dal non sapere nemmeno (o quasi) cosa sia il mountain running, Luciano arriva a correre in azzurro i Mondiali di Innsbruck (Austria) nella prova Mountain Classic tornando a casa con la medaglia d’argento a squadre.

LA ROTTA VERSO CANFRANC

Due anni dopo, la voglia di riprovarci con una buona dose di esperienza in più. Il piano per riuscirci a grandi linee è tracciato: «Correrò il 1° maggio il Campionato Italiano Assoluto di Vertical a Fenis, poi la prova di Noli delle Golden Trail Series (17 maggio) e la Nasego (24-25 maggio) per la Coppa del Mondo di mountain running. In giugno sicuramente sarò in gara a Casnigo ai tricolori di staffette organizzati dalla mia Recastello (per il club neroverde ha contribuito al titolo italiano per club 2024 in montagna ma anche al significativo quinto posto nel Campionato di Società di cross lo scorso 16 marzo a Cassino, ndr). A fine giugno correrò un’altra prova UTMB, il Lavaredo Ultra Trail, quindi farò i Campionati Italiani di Uphill a Premana il 26 luglio e di Mountain Classic a Borno il 7 settembre». Attenzione alle ultime due competizioni citate: saranno decisive per la selezione della squadra azzurra verso Canfranc.

Luciano Rota nazionale Fidal

VERSATILITÀ E PREFERENZE: IL PROFILO ATLETICO DI ROTA

Alla domanda sulla specialità preferita tra uphill, salita/discesa e trail, Rota dice: «Credo d’essere abbastanza completo, se devo scegliere forse dico l’up&down, mi piacciono le gare un po’ più veloci». Retaggio del passato in mtb? «Solo a livello di percorsi “mangia e bevi”: lo sforzo nel mountain running è molto diverso e decisamente più costante rispetto alla bici». Luciano Rota è un uomo dei sentieri con una missione azzurra.

Cesare Rizzi

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