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sabato, Aprile 20, 2024

Yeman Crippa: “Campaccio, prima esperienza fra i grandi dell’atletica”

Yeman Crippa per la prima volta al Campaccio tra i grandi. GiĆ  lā€™ha corsa la gara di San Giorgio Su Legnano vincendone diverse edizioni delle categorie giovanili, ma ora, mercoledƬ 6 gennaio 2016 sarĆ  finalmente in gara con i piĆ¹ forti al mondo della corsa campestre.

yeman-crippa-02-ph-giancarlo-colomboSan Giorgio su Legnano ā€“ DovrĆ  sfidare il keniano Thomas Longosiwa medagliato olimpico, lā€™etiope Imane Merga entrambi incontrati alla BoClassic il 31 dicembre, poi Albert Rop vincitore del 2014, ma sarĆ  ancora piĆ¹ intrigante la sfida nella sfida contro i pari etĆ  specialisti della corsa in montagna. Parliamo dellā€™etiope Asin Haji argento ai mondiali Juniores nel 2014 sui 5000 metri ma soprattutto campione mondiale junior di cross nel 2015 e lā€™ugandese Abdalhah Mande campione del mondo junior di corsa in montagna nel 2014 e 5Ā° ai campionati mondiali junior nei 10000 metri nel 2014.

Yeman Crippa, ĆØ il piĆ¹ forte tra i giovani dā€™Europa nella corsa campestre, oro europeo junior nel 2014 e oro vinto ancora poche settimane fa nel sud della Francia. ƈ il terzo nella storia degli eurocross a fare doppietta tra gli juniores, prima di lui solo il russo Yevgeniy Rybakov (2002 e 2003) e lā€™ungherese Barnabas Bene, tra gli azzurri solo Andrea Lalli vinse un oro nel 2006. Il destino ĆØ nel suo nome completo, Yemaneberhan, che in amarico significa ā€œIl braccio destro di Dioā€, perchĆ© nel 2003 la sua vita cambiĆ² per sempre grazie a Roberto e Luisa Crippa, coppia milanese.

Ā«Roberto e Luisa mi prelevarono da un orfanotrofio di Addis Abeba dove mi ero rifugiato dopo che la guerra civile etiope aveva ucciso i miei genitori – afferma Yeman – vivevamo nel Nord Est del Paese, poi scappammo. Io fui il primo ad arrivare in Trentino, con due mie sorelle, poi nel 2005 ci hanno raggiunti i tre fratelli, e nel 2008 altri due cugini. Abbiamo sempre vissuto in una casa enorme a Montagne, poco distante da Tione, che mio padre, ex agente di commercio, ha trasformato in una casa di riposo per persone disabiliĀ».

E poi ricordi che affiorano nella mente del campioncino: Ā«Sono tornato l’ultima volta nel 2008 ma non ricordo ormai piĆ¹ la lingua, chissĆ  forse un giorno riuscirĆ² a tornare per costruire un ospedale o una scuola. Mi vengono spesso in mente i momenti che trascorrevo quando ero bambino e giocavo a rincorrere le mucche oppure facevo lunghe camminate per prendere da bere. Con gli altri bambini non stavamo mai fermi. LĆ  cā€™era la semplicitĆ  delle piccole cose, qui ho tutto, sono fortunatoĀ». Un vita segnata, ma per fortuna qualcuno anni fa si ĆØ accorto di lui: Ā«Giocavo a calcio nel Val Rendena e nel Tione ma gli allenatori notarono subito che correvo forte, iniziai ad allenarmi nellā€™Atletica Valchiese con il tecnico Marco Borsari che ĆØ mancato nel 2011. Da allora io e mio fratello siamo allenati da Massimo Pegoretti ex Fiamme AzzurreĀ».

Qualcosa ĆØ cambiato ancora nella sua vita, grazie anche al fratello Neka: Ā«Nekagenet ĆØ in nazionale con me, predilige distanze leggermente piĆ¹ lunghe, fino alla mezza maratona, distanza che io invece non ho mai corso. Ora da quando siamo diventati professionisti entrando nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro viviamo insieme a Trento dove abbiamo affittato una casa vicino alla pista dā€™atletica. Gli altri fratelli, che vanno dai 16 ai 26 anni, sono i nostri primi tifosiĀ». E ora?

Ora si fa sul serio… Ā«Non ho nulla da perdere e tanto da imparare. Mi butterĆ² come sempre nella mischia, come ho fatto giĆ  alla BoClassic il 31 dicembre dove sono arrivato dodicesimo. E poi giĆ  da questā€™anno voglio vestire la maglia azzurra assoluta in luglio quando ci saranno i campionati europei di Amsterdam. Voglio qualificarmi nei 5000 metri, devo fermare il cronometro almeno a 13ā€™40ā€, mentre io ho un primato personale di 13ā€™58ā€. SarĆ  difficile ma con il cross del Campaccio che correrĆ² mercoledƬ 6 gennaio farĆ² la mia prima vera gara tra le Promesse under 23. FarĆ² esperienza cercando di arrivare almeno tra i primi dieci nella gara AssolutaĀ».

E poi ci sono i sogni, quelli grandi, quelli a cinque cerchi: Ā«Devo migliorare fisicamente nella resistenza alle piĆ¹ lunghe distanze, nei 5000 o 10000 metri, ma serve crescere anche nellā€™aspetto mentale. CorrerĆ² a un ritmo piĆ¹ lento ma per piĆ¹ tempo, devo imparare a divertirmi anche in questo. Olimpiadi? Certo che ci spero, ma se saranno forse sarĆ  Tokyo 2020, la vedo quasi impossibile per RioĀ». Italia o Etiopia nel suo cuore? Yeman ha le idee chiare: Ā«Italiano ma senza dimenticare le mie origini. Agli eurocross mio padre mi ha abbracciato tenendo in mano sia la bandiera italiana che etiope. ƈ stato fantastico anche perchĆ© era la prima volta che mi veniva a vedere in una gara allā€™esteroĀ».

Cesare Monetti

Ph. Giancarlo Colombo

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