Al via la spedizione āEverest 2015 in stile gitanteā del milanese Marco Zaffaroni alla conquista del tetto del mondo. Ma prima di tentare la salita allāEverest, la consueta visita allāospedale di Kalika, nella regione del Dolpo dove vive la popolazione più povera del Nepal.
Che ci fa un uomo di pianura in vetta allāEverest? Semplice, realizza un sogno. Ć partita cosƬ lāavventura himalaiana di Marco Zaffaroni, 53 anni, nato e cresciuto nel nord milanese e a capo di una piccola azienda, ma con una grande passione: lāHimalaya.
Ā«SarĆ una spedizione molto āleggeraā e non commerciale, dove tenterò la salita alla vetta più alta del pianeta accompagnato dallāamico Roberto Boscato ed assistito da un solo sherpa e senza ossigeno ā commenta Zaffaroni ā non prima però di aver fatto visita allāospedale di KalikaĀ».
Non solo Everest. Da alcuni anni, infatti, Marco ĆØ attivamente impegnato nella costruzione di un presidio medico nel Dolpo, una provincia nel nord-ovest del Nepal, tra le più povere del Paese. Se lāalimentazione non ĆØ il primo dei problemi in questo Paese, la vera emergenza ĆØ costituita dalla carenza sanitaria che colpisce soprattutto donne e bambini. In tutta la regione, infatti, non vi era alcun presidio sanitario. Di conseguenza il 90% dei parti avviene in casa e la percentuale di madri che muoiono mettendo alla luce il proprio figlio ĆØ del 3%, mentre la mortalitĆ infantile raggiunge il 50% nel primo anno di vita. Manca agli abitanti la consapevolezza delle potenzialitĆ mediche, per via della scarsa istruzione e dellāisolamento della regione.
Nel ricordo di un amico. Ā«Dalle montagne himalayane abbiamo ricevuto molto e ci ĆØ parso giusto lasciare qualcosa di nostro che fosse concreto e tangibile e che andasse a vantaggio delle regioni che in questi anni tanto ci hanno datoĀ». CosƬ Marco e Mario Merelli lāalpinista bergamasco scomparso nel 2012, a cui Marco ha fatto da compagno di corda negli ultimi anni di carriera, spiegavano la loro scelta dāabbracciare questo progetto ardito come un quindicesimo 8000.
Ā«Partenza da Milano il primo aprile per Kathmandu. Visiterò lāospedale di Kalika per il mio consueto sopralluogo annuo ā sottolinea Zaffaroni ā per poi ritornare nella capitale e da lƬ prendere un volo per Lukla, da dove iniziare la salita al campo base dellāEverestĀ».
Per favorire lāacclimatamento e prepararsi alla salita, Zaffaroni e Boscato saliranno la vetta dellāIsland Peak, la cima di 6.189 metri che molti alpinisti himalaiani utilizzano per rifinire la preparazione prima dellāattacco agli 8.848 dellāEverest. Zaffaroni non ĆØ alla prima esperienza in Himalaya, e ha giĆ due ottomila conquistati in curriculum: il Shisha Pangma di 8.027 metri nel 2005, e il Cho Oyu di 8.201 metri nel 2009, a queste due vette si aggiungono ben 9 partecipazioni a spedizioni himalaiane.
Allāattacco delle Seven Summits. La conquista dellāEverest rappresenta per Marco un ulteriore passo nel percorso delle Seven Summits, le sette montagne più alte per ogni blocco continentale: dopo essere salito sullāAconcagua (6.962 m.) per lāAmerica del sud, sul Kilimanjaro (5.895 m) in Africa, sul massiccio del Vinson (4.892 m) in Antartide, sullāElbrus (5.642 m) in Europa e sul McKinley (6.194 m) per lāAmerica del nord, ora mancano le vette del Piramide Carstensz (4.884 m) in Oceania e naturalmente il tetto del mondo, lāEverest per il continente asiatico.
Un blog per raccontare un viaggio. Per lāoccasione lāalpinista milanese si trasformerĆ in blogger e allāindirizzo everest2015instilegitante.wordpress.com racconterĆ in un diario quotidiano la sua spedizione e le emozioni che proverĆ in questi 40 giorni e più di avventura nepalese. Nella sua spedizione allāEverest Zaffaroni ĆØ supportato da un gruppo di aziende, fra le quali: Masters bastoncini, DKB abbigliamento, Outdry membrana per calzature, Prestige Adventure e Crvena Luka hotel e resort in Croazia.