
Maratonina Città di Crema 2025: nuovo record del percorso e prestazioni di rilievo anche tra gli italiani. Il keniano Raymond Cheruiyot vince in 1h02’24”, migliorando il primato stabilito lo scorso anno da Simon Mwangi Waithira. In campo femminile, Sara Bottarelli (Free-Zone) chiude in 1h11’09”, migliorando il proprio personale e firmando una delle migliori prestazioni italiane stagionali sulla mezza maratona. Primo italiano al traguardo Michele Palamini (Gav Vertova), quarto assoluto in 1h06’58”, davanti a Pietro Sonzogni (Atletica Valle Brembana).
Alla vigilia si prospettava il nuovo primato per la Maratonina Città di Crema e la 19esima edizione della mezza maratona lombarda non ha tradito le attese. Il kenyano Raymond Cheruiyot ha abbassato il record a 1h02’24” dando vita a un appassionante confronto con il connazionale Simon Mwangi Waithira che aveva stabilito il precedente limite vincendo lo scorso anno. Cheruiyot è rimasto sopra una quarantina di secondi rispetto al suo PB stabilito con la piazza d’onore a Cremona sempre quest’anno, ma porta a casa un successo prestigioso, battendo il connazionale di 7”.
Terzo gradino del podio ancora kenyano, grazie a Stephen Mwangi Njeri in 1h05’42”, ma fra gli italiani c’era curiosità per la rivincita fra Michele Palamini (Gav Vertova) e Pietro Sonzogni (Atletica Valle Brembana) primo e secondo nel 2022. Ancora una volta è stato Palamini a prevalere, finendo quarto in 1h06’58” davanti all’amico rivale battuto per 2”. Nella top ten Antonino Lollo (compagno di squadra di Palamini – 1h07’21”), Davide Bottarelli (U. Atletica Valtrompia – 1h08’07”), Azeddine Berrite (Atletica Cento Torri Pavia – 1h09’30”), Alessandro Comai (Venus Triathlon Academy – 1h09’45”) e Nicolò Ignazzitto (U. Atletica Valtrompia – 1h09’55”).

Grandissima prestazione fra le donne per Sara Bottarelli (Free-Zone) che a 35 anni abbassa il suo primato personale a 1h11’09” siglando una delle migliori prestazioni italiane di sempre. Nettamente battuta la rivale del Cus Parma Giulia Vettor, seconda in 1h16’16”, terza Giulia Cappelli (Go Running) in 1h17’56”. Quarta Laura Nardo (Atletica Lecco Colombo Costruzioni – 1h18’23”), quinta Sarah Zerbini (Camisano Running Asd – 1h1923″), sesta Irene Faccanoni (Pool Atletica Alta Valseriana – 1h20’22”), settima Elisabetta Manenti (Atletica Pianura Bergamasca – 1h20’34”), ottava Luisa Gelmi (Gav Vertova – 1h20’49”), nona Martina Pezzotta (Gav Vertova – 1h21’30”) e decima Anastasiia Chertova (1h25’59”).
Ben 776 gli arrivati sulla mezza mentre nella 10 km, anche questa inserita nel calendario nazionale Fidal, sono stati 420, ma a questi vanno aggiunti gli 870 della Marian Ten, la sua versione non competitiva. Qui la vittoria è andata ad Alessandro Pasquinucci (La Fratellanza 1874) che in 30’59” ha lasciato a 11” Davide Bolzoni (Cus Parma), terzo Stefano Mandile (Atlletica Lecco-Colombo Costr.) a 53”. A Diana Gusmini (Bracco Atletica) la gara femminile in 36’31”, a precedere di 1’11” Cristina Cotelli (Atletica Paratico) e di 2’58” Nives Carobbio (Atletica Paratico). La gara era intitolata alla memoria di Marianna Rota.

La prova cremasca si è confermata così una delle mezze maratone di riferimento del calendario autunnale, non soffrendo minimamente per le tante concomitanze anche nella stessa Lombardia. Un grazie speciale va a chi ha sostenuto lo sforzo della Bike & Run, a cominciare dall’amministrazione comunale di Crema oltre a quella di Capergnanica, Ripalta Cremasca e Credera Rubbiano toccati dal percorso, senza dimenticare la Provincia di Cremona, in Panathlon Club Crema e il Rotary Cremasco. Ora fari puntati sul 2026, anno del ventennale di una mezza davvero unica nel suo genere.


