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sabato, Luglio 27, 2024

Paolo Grossi racconta il suo circuito Mountain Running Cup 2013

“Ricordi di un circuito internazionale” del trevigliese Paolo Grossi – Chi corre sa che durante una gara i pensieri si rincorrono, e se la gara si allunga i pensieri si espandono sempre di piĆ¹. Se le gare poi sono sei e tutte lungheā€¦ per la precisione sono stati 190 km di corsa completati da me in poco piĆ¹ di 23 ore, quasi una giornata. A questa giornata ā€œimpegnataā€ se ne aggiungono tante altre di contorno, ricche di emozioni, ricordi, pensieri e osservazioni che ho deciso di raccogliere.
Arratzua (Spagna) ā€“ Arratzu Urdaibai ā€“ 30 km
Siamo al 27 aprile, ĆØ la mia settima gara stagionale tra montagna e strada ma ĆØ la prima in assoluto che corro interamente allā€™estero e giĆ  questo la rende molto diversa da tutte le altre. Aggiungiamo poi che non ero mai stato nei Paesi Baschi, che non avevo mai preso un aereo per andare a fare una gara, che i compagni di squadra erano tutti da conoscere! Il giorno precedente un bellā€™allenamento con Emanuela e Daniele sui primi chilometri di gara, pranzo nel ā€œtempioā€ Zegama, e poi una visita a San Sebastian sotto una bella pioggia. Cena a Gernika-Lumo in compagnia del team La Sportiva. Il clima oceanico dei Paesi Baschi ĆØ a dir poco cangevole e imprevedibile. Riusciamo a partire con il sole, ma dopo qualche chilometro, proprio allā€™inizio della prima salita comincia una fitta grandinata che mi accompagnerĆ  simpaticamente fino in cima. Tra lā€™altro la salita ĆØ abbastanza tecnica, anche su roccette. Scollinato e finita la grandinata ricompare il sole e scopro che era anche la prima gara che facevo con vista mareā€¦ Le gambe non erano al massimo e cā€™era tempo di osservare il mare ma anche la vegetazione, che oltre alle solite conifere che siamo abituati a vedere, aveva anche tratti piĆ¹ ā€œmediterraneiā€, come alcuni tratti di bosco di eucalipti. Alla fine, tanto per non farci mancare niente, arrivo sotto una pioggia scrosciante. Per fortuna lā€™ospitalitĆ  locale ci permette una bella doccia caldaā€¦ e la torta di patate ĆØ ottima nel dopo gara!
Forno Canavese (Torino) ā€“ Trail del monte Soglio ā€“ 44 km
Un mese dopo la Spagna siamo in Piemonte. Il venerdƬ attraverso la pianura sotto il sole, ma sapendo giĆ  che le previsioni per il giorno successivo non sono delle migliori ed ĆØ previsto freddo con neve fino a 1000 m, ma questā€™anno ci siamo abbastanza abituati. Anche qui invece tante novitĆ  per me. Un ā€œpensierinoā€ che mi gira nella menteā€¦ mai fatti 63 km! Al massimo ero arrivato a 46, aggiungiamone una quindicina con lo spirito del ā€œchi va piano va sano e va lontanoā€ e ce la potremmo fare! Oltre alla lunghezza della gara, il trail ĆØ per me tutto un mondo nuovo, con le sue regole scritte e non scritte, tutto da scoprire. Per uno come me che meno cose ha addosso durante la gara meglio ĆØ, correre con uno zaino ĆØ giĆ  una mezza tragedia. Ma giustamente gli organizzatori lo impongono e i controlli sono rigorosi, sia prima che durante la gara, anche viste le condizioni meteo. Quindi siamo giĆ  sotto controllo al ritiro pettorale, pantaloni lunghi, fischietto, telo, riserve ecc. tutto in regola e pronto per il mattino seguente! Ma chi mi conosce sa che a tavola per me non cā€™ĆØ gara che tenga. Quando mai avrĆ² lā€™opportunitĆ  di mangiare il risotto al Carema e toma ā€œdā€™lait bruscā€? Meglio approfittare subito a cenaā€¦ Anche per la gara vale lo stesso, gel e barrette energetiche proprio non mi vanno giĆ¹, cosƬ anche la mia riserva nello zaino sono un paio di panini al salame e cioccolatoā€¦ Sabato mattina, prima cosa che si fa ĆØ guardare fuori, come previsto nuvoloni. Dopo la colazione si va verso la partenza e si comincia ad intravedere la sbiancatina verso il monte Soglioā€¦ Purtroppo (o per fortuna!) gli organizzatori sono costretti a tagliare un poā€™ di chilometri (diventano 44) e di dislivello per evitare di andare sopra i 1200 m di altitudine, visto che la quota neve ĆØ circa a 1000 (e per fortuna che ĆØ il 25 maggio!). Il clima (ideale per meā€¦) e il nuovo chilometraggio mi rincuorano non poco e parto a tutta. Dopo qualche chilometro siamo sotto i fiocchi di neve, che ci accompagnano per un bel poā€™ per poi diventare pioggia quando si scende. Il percorso modificato del trail non ha tratti tecnici, ma ĆØ molto vario e attraversa molti luoghi interessanti, peccato che non si possa godere di nessun panorama per via delle nuvole. Cā€™ĆØ anche un breve tratto in comune andata/ritorno in cui cā€™ĆØ il tempo di incitare ed essere incitati, di salutare un amico e un compagno di albergo (ā€œha fatto effetto la cena di ieri sera!ā€). In effetti mi sentivo molto bene, allā€™arrivo sotto il sole ho conquistato un bel 21Ā° posto su quasi 350 partecipanti! Esperienza positiva dunque, sia per il risultato sia per aver conosciuto dallā€™interno il bel mondo del trail.
Poschiavo (Svizzera) ā€“ Valmalenco-Valposchiavo ā€“ 26 km
ƈ la mia seconda partecipazione a questa gara, la prima in realtĆ  visto che nel 2012 si ĆØ corsa sul tracciato della corta. Visto come ĆØ andata a finire comunque la prima sarĆ  lā€™anno prossimo (speriamo!) al terzo tentativoā€¦ Approfittando di un giorno di ferie il venerdƬ prima della gara vado in perlustrazione al passo Campagneda. Lā€™inverno prolungato ha fatto sƬ che ci sia ancora molta neve sul tracciato, tuttavia ĆØ stata ben pestata dagli addetti dellā€™organizzazione ed ĆØ abbastanza ben percorribile anche se non ĆØ proprio il massimo fare 4 km nella neve alta. Giornata di sole venerdƬ, con una vista bellissima sui PalĆ¹, Bernina e soprattutto sullā€™incombente pizzo Scalino. Sabato sera pre-gara, visto che siamo in Valtellina, cena con pizzoccheriā€¦ Storia diversa la domenica seguente, quando per il terzo anno consecutivo gli organizzatori sono stati costretti a modificare il percorso, visto che oltre alla neve presente a terra si sono aggiunte le nuvole basse, il freddo e la pioggia. Si corre quindi sulla gara corta, ma novitĆ  rispetto allā€™anno scorso si faranno due giri, rendendo almeno il chilometraggio piĆ¹ simile alla gara originale (26 km anzichĆ© 32). Per il clima mi va ancora bene, lā€™inverno questā€™anno stenta a finire, quindi al termine di una bella gara al traguardo sono 36Ā°. Visto il livello dei partecipanti un ottimo risultato, anche davanti alla prima donna, che nel nostro caso era Silvia Serafiniā€¦ Sempre molto bella lā€™atmosfera delle premiazioni di Poschiavo, in un clima di amicizia tra le societĆ  organizzatrici e le istituzioni italiane e svizzere.
Tesero (Trento) ā€“ Stava skyrace ā€“ 23 km
Tra i tanti motivi che ci sono per fare una skyrace, sicuramente uno dei piĆ¹ interessanti ĆØ la possibilitĆ  di scoprire angoli di montagne che forse altrimenti non avresti mai lā€™opportunitĆ  di vedere. Il monte Cornon e il monte Agnello non sono certo tra le cime piĆ¹ famose delle dolomiti, perĆ² la Stava skyrace mi ha permesso di scoprire che anche da queste belle cime si hanno dei panorami stupendi. Non ero mai stato in val di Fiemme quando nel maggio 2012 sono di passaggio per lavoro a Cavalese giĆ  con la mezza idea di fare la gara il mese dopo. CosƬ prima di iniziare la giornata, verso le 5, decido di fare un sopralluogo sulla prima salita, fino alla vetta del Cornon. Come previsto ĆØ una salita molto dura, una vera vertical. Un tratto nel bosco nella prima metĆ  ĆØ anche ā€“ se possibile ā€“ piĆ¹ che vertical! Le prime luci del giorno in cima regalano panorami rosati a 360Ā° sui vari gruppi dolomitici, fino al Brenta a Ovest, e si riesce anche a vedere il monte Agnello facendosi quindi una buona idea di come sia il percorso di gara.
Il 2013 ha avuto una fredda e prolungata primavera. Siamo al 28 giugno, due giorni prima della gara, e si intravede la rocciosa cima del Cornon (2189 m) imbiancata dalla neve che non si scioglierĆ  neanche nei due giorni successivi, viste le temperature che hanno poco a che fare con questo periodo dellā€™anno. Al briefing pre-gara ĆØ confermato, anche qui percorso modificato con il taglio di alcuni tratti di sentiero piĆ¹ alto, niente monte Agnello. Al pomeriggio ĆØ dā€™obbligo anche una visita approfondita al factory shop de La Sportiva a Ziano di Fiemmeā€¦ Soggiorniamo in un ottimo agriturismo di Tesero, perfettamente inserito nella bellissima val di Fiemme. CosƬ uniamo alla passione per la montagna anche quella per lā€™agricoltura, con piacevoli conversazioni con i proprietari e una interessante visita alla stalla di grigio alpine.
Domenica mattina mi bastano pochi metri per capire che non ĆØ proprio la migliore giornata per me, le gambe sono un poā€™ pesanti e la salita al Cornon ĆØ oggi molto piĆ¹ dura del previsto. Perdo un poā€™ di posizioni, ma riesco abbastanza a tenere nei tratti di scorrimento e a guadagnare qualcosa in discesa. Al traguardo poteva andare meglio, ma mi accontento del 54Ā° posto e poi si festeggia il podio del rientrante Ionut Zinca!
Premana (Lecco) ā€“ Giir di Mont ā€“ 32 km
Pensando al Giir di Mont viene in mente il caldo, e per me sarebbe giĆ  un buon motivo per non farlo. Questā€™anno si sono aggiunte le due settimane precedenti completamente senza allenamento per un viaggio di lavoro allā€™altro capo del mondo. Come se non bastasse torno il venerdƬ con un poā€™ di raffreddore e mal di gola, ma poteva andare peggio. Tutto prevedibile e previsto, ma come si puĆ² mancare al Giir di Mont? Dunque lasciamo da parte qualsiasi velleitĆ  e impostiamo come unico obiettivo di giornata quello di arrivare in fondo. Pronti via, un poā€™ in ritardo per la presentazione dei top runner e giĆ¹ in discesa tentando di non rimanere imbottigliati. Poi si comincia a salire e mi rendo subito conto che come previsto cā€™ĆØ poco da fare, andrĆ² su in tranquillitĆ  ā€œcol mio passoā€ per usare termini ciclistici. La discesa ĆØ molto dura e probabilmente oggi ĆØ ancora peggio che la salitaā€¦ Sui Larec ho impiegato come lā€™anno scorso, quando ero andato in crisi nera. Lā€™ultima salita, si sa, ĆØ lunghissima, ma sempre piĆ¹ del previsto. Tuttavia qui ogni passo avanti ĆØ un passo in meno verso il traguardo, e in giornate cosƬ conta molto. Lā€™arrivo davanti alla chiesa ĆØ sempre una grande emozione, ed ĆØ il culmine dellā€™atmosfera che si respira a Premana, sempre impareggiabile. Obiettivo raggiunto quindi (con una buona mezzā€™oretta in piĆ¹ dellā€™anno scorso), ma prima di dare appuntamento allā€™anno prossimo ĆØ ora di godersi le premiazioni, con la Valetudo sul gradino piĆ¹ alto in entrambe le gare maschili e con due podi in quelle femminili! Per la prossima edizione lā€™obiettivo sarĆ  arrivare prima della fine della diretta televisiva, difficile ma ci si puĆ² tentare, magari evitando viaggi avventurosi nellā€™immediato pre-garaā€¦
Vezza dā€™Oglio (Brescia) ā€“ Red Rock skymarathonā€“ 37 km
Potrebbe essere considerata la mia gara di casa, vista la frequentazione piĆ¹ che ventennale della Valcamonica, anche se lo sarebbe di piĆ¹ sullā€™altro versante della valle. E infatti il sabato si va al lago Aviolo, colorato di un azzurro di rara bellezza e sul quale incombono le cime del monte omonimo e del corno Baitone con i suoi ghiacciai. Da qui si gode la vista di quasi tutta la gara del giorno dopo, dal monte Pagano alla cima di Pietra Rossa (la famosa Red Rockā€¦). Bella giornata di sole, ma come previsto la sera arriva la pioggia, e in quota la neve. Gara abbassata, modificata e accorciata, dagli originari 43 km si scende a 37 molto corribili, con i tratti piĆ¹ in alto evitati. La prima parte della prima salita ĆØ quella originale, in larga parte corribile e su asfalto. Non piace a tutti gli skyrunner, ma oggi ha permesso di levare gli occhi senza timore di inciampare per guardare il bellissimo panorama della Valcamonica e del gruppo dellā€™Adamello imbiancato nellā€™aria tersa della mattinata dopo la pioggia. Prima della salita alla cima del monte Pagano si devia dal percorso storico e si scende nel fondovalle. Qui si sale lungo la strada agro-silvo-pastorale fino al bivacco Saverio Occhi per poi ridiscendere sulla stessa. A molti corridori non piace il tornare sullo stesso percorso, ma ĆØ stato molto simpatico incrociare i primi lanciati in discesa e trasformarsi per qualche attimo in concorrente-tifoso! E poi, in discesa, ricevere lā€™incitamento e a sua volta anche incitare chi era piĆ¹ indietro. Poi una bella salita inedita, in parte ripida e in parte corribile, ci riporta sullā€™ultima discesa. Negli ultimi interminabili minuti di gara mi sono tornati alla mente tutti i chilometri fatti in queste gare, le difficoltĆ  e le gioie, e lā€™arrivo ĆØ stato una grande emozione unita ad una grande felicitĆ . Un poā€™ di insoddisfazione per il risultato, speravo in qualcosa di meglio, ma la premiazione della classifica del circuito ĆØ stata una grande emozione che mi ha ripagato di tutto. Il premio speciale poi, come unico che ha portato a termine tutte le gare del circuito La sportiva Gore-Tex 2013 (e 2012) ĆØ stata una inaspettata e dolcissima ciliegina sulla torta.
CONSIDERAZIONI TECNICHE
Lā€™inverno prolungato ha creato molti grattacapi agli organizzatori delle prime gare del 2013. Nel caso del circuito non solo alle prime, visto che ben 4 gare su 6 hanno subito modifiche al percorso per la neve. Gli organizzatori si sono sempre dimostrati allā€™altezza della situazione e hanno cosƬ confermato lā€™alto livello di queste gare. Le decisioni sono sempre state prese per tempo e comunicate in maniera efficace, sia su internet (anche social network) che ai briefing pre-gara.
Qualche considerazione sulle date delle gare del circuito: se per la primavera non ci sono troppi problemi, il calendario estivo ĆØ sempre piĆ¹ affollato ed ĆØ difficile evitare tutte le sovrapposizioni. Se si vuole creare un circuito di livello sempre piĆ¹ alto andrebbero evidentemente evitate sovrapposizioni con le gare piĆ¹ importanti (SWS), o fare in modo che queste facciano parte del circuito per riuscire ad attrarre qualche top runner in piĆ¹!
Cā€™ĆØ poi il ā€œproblemaā€ Valmalenco-Valposchiavo, che da anni non si riesce a svolgere sul tracciato regolare. Se uniamo questo al ā€œproblemaā€ caldo del Giir di Mont la soluzione sarebbe semplice (e non sono certo il primo a proporla), lo scambio di date tra le due gare. Un Giir di Mont a inizio giugno sarebbe molto meno sofferto dai corridori che avrebbero meno probabilitĆ  di trovare il caldo opprimente di fine luglio, e viste le quote non molto alte raggiunte non ci sarebbero comunque problemi di neve. Al contrario, la Valmalenco-Valposchiavo a fine luglio non avrebbe il problema della neve residua, e il periodo sarebbe ottimo per una gara in quota fino a 2600 m. Certo, un cambio del genere vista la storicitĆ  delle manifestazioni non sarebbe semplice, ma perchĆ© no?
Dal punto di vista del runner medio fissare come obiettivo stagionale la partecipazione ad un circuito puĆ² essere uno stimolo in piĆ¹ per programmare meglio tutta la stagione, rispetto al programmare delle gare singole. Il vedersi in classifica generale, il ritrovarsi con gli altri di gara in gara, la possibilitĆ  di dire oggi ĆØ andata male, ma posso recuperare sono tutti elementi che danno forti stimoli motivazionali. Cā€™ĆØ da dire che perĆ² questo non ĆØ un circuito per principianti. Viste la tecnicitĆ , la lunghezza e la durezza delle gare che include, ĆØ opportuno che chi partecipa abbia giĆ  una buona esperienza di corsa in ambiente montano. Tuttavia puĆ² essere lā€™occasione che dĆ  la giusta motivazione (come ĆØ stato per me) a migliorarsi e ad affrontare gare che solo pochi anni fa non avrei mai pensato di riuscire a terminare.
Un punto a favore del circuito potrebbe essere un sito internet dedicato, con classifiche sempre aggiornate dopo ogni gara, news sulle gare e sugli atleti, in modo tale da riuscire meglio a ā€œcreare lā€™eventoā€, dando piĆ¹ continuitĆ  al susseguirsi delle gare e permettendo di seguire tutto in maniera piĆ¹ semplice e nel dettaglio. Dā€™altronde si sa che oggi internet ĆØ un mezzo fondamentale di diffusione e di condivisione delle notizie.
VARIE
Nonostante io gareggi da qualche anno, solo dal 2013 mi sono accasato in Valetudo, dove ho trovato non solo una grande squadra, ma anche un bel gruppo di ottime persone. Tutti da ringraziare per il sostegno, i consigli, lā€™amicizia. Accennavo prima come partecipare a un circuito permetta anche di ritrovarsi di gara in gara e anche di conoscere tante persone e farsi nuovi amici. Una delle tante cose che mi piace del mondo skyrunning ĆØ il clima di amicizia che si respira e il fatto che si parli da amici col top runner come col fanalino di coda, anche grazie al fatto che non siamo tantissimi. Aspetto questo che giĆ  nella corsa su strada ĆØ molto diverso.
Tra i ringraziamenti probabilmente il piĆ¹ importante va al mio sponsor principale papĆ &mamma che mi sostengono in tutte queste piacevoli ma spesso costose trasferte!
Come epilogo di questo racconto mi verrebbe da dire ā€œse ce lā€™ho fatta ioā€¦ā€, che puĆ² essere una osservazione vera almeno in parte. Servono certamente impegno, costanza e sacrificio, ma anche fortuna (per non incappare in infortuni!). Una cosa fondamentale ĆØ saper riconoscere sempre i propri limiti e non andare mai troppo oltre. ƈ importante andare avanti passo passo, ma ĆØ fondamentale che il passo non sia piĆ¹ lungo della gamba. Kilian dice in termini alpinistici che vince chi arriva giĆ¹, qui lā€™importante ĆØ arrivare in fondo, prenderla con il sorriso sulle labbra e divertirsi.
Potrebbe essere poco divertente quando ā€“ tutte le mattine ā€“ alle 5.30 suona la sveglia e il primo pensiero ĆØ sempre quello: ā€œma chi me lo fa fare?ā€. La risposta penso si possa trovare tra le righe sopra.
Paolo Grossi

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