La corsa rimane il suo grande amore, ma Sara Dossena è consapevole di avere ancora molto da dare al triathlon. Il 2014 è stato un misto di delusioni e soddisfazioni. Ha ottenuto risultati di valore agli europei di duathlon, un titolo italiano, la medaglia d’argento agli italiani di cross e un buon 1h14’21” sulla mezza. Malgrado uno stop dovuto alla frattura del bacino, Sara non si è mai fermata e ha continuato a credere in se stessa.
Sara, qual è il bilancio della tua stagione da triatleta?
«Un bilancio tutto sommato positivo. Ho fatto molti podi nelle gare nazionali, sia di duathlon che di triathlon sprint e olimpico. Le gare più importanti sono state: il campionato europeo di duathlon sprint, dove mi sono classificata al settimo posto; il campionato europeo di duathlon classico (quinta classificata); gli europei di triathlon medio (ottava); la Coppa Europa di triathlon sprint (sesta), e il campionato nazionale di duathlon che ho vinto».
Cosa ti piace di questa disciplina?
«Di questa disciplina amo tutto. È bellissimo allenarsi in tre diversi sport, non ci si annoia mai».
L’ambito in cui sei più forte?
«Il mio punto di forza è la corsa, ho fatto parte, per molti anni, della nazionale di atletica sia nel mezzofondo che nella corsa in montagna».
Il tallone d’achille?
«Il mio punto debole è il nuoto. Ma sto lavorando duramente con un nuovo staff tecnico. E forse l’anno prossimo ci saranno piacevoli sorprese!».
In cosa vorresti migliorare?
«Ho da migliorare moltissimo in bici, a livello tecnico e anche dal punto di vista muscolare. Voglio migliorare anche nel nuoto e, perché no, pure nella corsa».
La più grande soddisfazione del 2014?
«Il quarto posto al challenge in Sardegna, dove ho gareggiato la settimana dopo gli europei di triathlon medio. Devo dire che è stata una piacevole sorpresa questo risultato, ottenuto grazie a una super rimonta a piedi».
Hai avuto anche delusioni?
«Tante, tantissime. La prima è stata gareggiare agli europei di duathlon sprint con 38 di febbre. Nel mese di maggio, per giunta, mi sono fratturata il bacino cadendo in bici, e ho dovuto rinunciare agli appuntamenti più importanti della stagione. Non ho smesso un attimo di credere in me e dopo un periodo di stop completo ho sempre fatto corsa in acqua e bici. Sono riuscita ad arrivare quinta agli europei di duathlon pur avendo ripreso a correre da pochissimo tempo».
Obiettivi per l’anno prossimo?
«Ce la sto mettendo tutta per migliorare a nuoto. Tutti i risultati verranno di conseguenza».
La tua carriera da atleta era cominciata con le gare di corsa; perché hai abbandonato questo sport? È un addio definitivo?
«Ho lasciato la corsa perché per anni ho avuto dei problemi ai piedi. Operazioni e infortuni non mi permettevano di correre ad alti livelli. Era troppo il tempo passato in piscina e in bici per fare riabilitazione. Allora mi sono detta: “perché non provare a fare triathlon?”. Non nego di pensare spesso di tornare indietro e ricominciare a correre e basta. Ma so di avere molto da dire nel triathlon, quindi per la corsa ci sarà tempo…».
Qualche corsa la disputi ancora, a livelli sempre alti.
«Sì, quest’anno mi sono tolta molte soddisfazioni. Ho battagliato spesso per la vittoria in gare internazionali su strada. Sono arrivata seconda ai campionati italiani di cross e poche settimane fa ho fatto 1h14’21” sulla mezza maratona».
Sei nativa di Clusone: ora dove vivi?
«Non vivo a Clusone da una decina d’anni, anche se mi è sempre stata nel cuore. Ci torno appena ho un giorno di riposo, oppure quando ho gare nella bergamasca: è d’obbligo la cena dalla mamma. Risiedo in provincia di Varese, sto con il mio compagno Maurizio».
Per quale team sei tesserata?
«Vesto i colori di “707 Triathlon” di Germano Raddi, una giovane società che mi sta aiutando tantissimo a esprimere al massimo le mie potenzialità».
Riesci a fare dello sport una professione?
«Quest’anno devo dire che, da questo punto di vista, sono più tranquilla. Lavoro presso Trisports, il negozio di Gallarate dedicato al triathlon, gestito dal mio compagno. Sono impegnata in negozio quattro ore nel pomeriggio. Devo ringraziare il mio ragazzo e la mia società, che mi appoggiano e mi fanno stare serena».
Enula Bassanelli