Marco Mangaretto, origini valdostane con influenze piemontesi, abitante nel Canavese – terra di confine proprio con la Valle dāAosta – ha vinto la seconda edizione del Tot Dret, gara di 130 km e 12.000 metri di salite, partita da Gressoney-Saint-Jean l’11 settembre alle ore 21.

Al traguardo di Courmayeur lāatleta canavesano ĆØ arrivato alle 21,01 di oggi, dunque un minuto in più oltre le 24 ore. Un tempo che comunque abbassa di 14 minuti il tempo del vincitore dello scorso anno. Il quarantasettenne atleta, che nella quotidianitĆ lavora in una azienda metalmeccanica, ha āgiustificatoā la sua vittoria con il ritiro di ultra runner più accreditati al successo, almeno sulla carta.
Ma il fatto di essere andato forte fin dallāinizio e di aver condotto la gara sempre nelle prime posizioni, alternandosi spesso in testa, annulla di fatto la sua sportiva giustificazione. Un successo dunque per niente occasionale.
Dopo 30 minuti esatti ha tagliato il traguardo il valdostano Ruben Bovet, che a sua volta ha preceduto, a completamento del podio, Geoffrey Radeka, francese di Chamonix, che ha portato a termine la sua impresa sportiva e personale facendo fermare il cronometro su 24 ore e 58 minuti.
Ragazze dal piede veloce e dal cuore forte hanno riempito nella notte tra il 12 e il 13 settembre il podio del Tot Dret, gara di 130 chilometri con partenza notturna da Gressoney Saint Jean. Sul gradino più alto del podio ĆØ salita la veneta Francesca Pretto, giĆ vincitrice della Trans dāHavet, al traguardo in 26 ore e 38 minuti.
Francesca ha chiuso anche al quarto posto in assoluto. Sul gradino numero 2 Maria Elisabetta Lastri (12ĀŖ in 30h59ā33ā), ultrarunner senese, e, al terzo posto, Alessandra Boifava (14ĀŖ in 31h38ā56ā), veneta come la vincitrice.