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sabato, Luglio 27, 2024

Valgoglio e Carona, sommozzatori in quota esplorano i fondali e raccolgono dati per gli studi fisiologici

Dicendo Valgoglio si pensa subito alla selvaggia Val Sanguigno oppure ai panoramici itinerari nella zona dei cinque laghi: Nero, Aviasco, Campelli, Sucotto e Cernello. Non si penserebbe mai, perĆ², ad un gruppo di sommozzatori della Brianza, denominato Dark Side, che l’anno scorso ha deciso di salire a 2000 metri di quota con lā€™intenzione di esplorare i fondali di questi bellissimi laghi e quest’anno ha continuato l’insolita esperienza nel Lago del Diavolo a Carona in Alta Valle Brembana.

foto Dark Side

ƈ stata archiviata con successo la seconda spedizione in quota del gruppo subacqueo brianzolo Dark Side. Dopo lā€™esperienza dello scorso anno ai Cinque Laghi di Valgoglio, in Val Seriana, questā€™anno ĆØ stato scelto il Lago del Diavolo, sopra Carona. Ā«Tutto ĆØ nato ā€“ ci dice Samuele Marzolo, uno dei promotori dellā€™iniziativa, nei primi mesi del 2016 durante un incontro alla Fiera Eudi Show. In quella circostanza siamo venuti a conoscenza che il Dan (Divers Alert Network) stava effettuando degli studi relativi alla formazione di microbolle di azoto durante le immersioni subacquee in alta quota. I dati raccolti sarebbero poi stati utilizzati nel progetto scientifico Skiscubaspace, volto a comprendere il comportamento del corpo umano in condizioni estreme, dalle profonditĆ  del mare allo spazio passando attraverso le vette piĆ¹ alte del mondo. Si sono cosƬ potute studiare le modificazioni fisiopatologiche sullā€™uomo al variare delle condizioni ambientali pressorie, microgravitazionali e di concentrazione di ossigenoĀ».

Sulla base dellā€™esperienza vissuta al Lago Nero, tra il 21 ed il 23 luglio scorso ĆØ stato lanciato il Progetto 2K MDD, Mountain Dive & Disability. Nel bacino dā€™acqua nei pressi del rifugio Longo sono stati dodici i subacquei impegnati nella raccolta dati. Ā«Tre di loro ā€“ spiega ancora Marzolo – erano ragazzi con disabilitĆ ; un non vedente, un tetraspastico e un paraplegico, affiancati da istruttori DDI Italy, che si sono comunque adoperati in prima persona per superare le difficoltĆ  legate alla loro condizione fisica, affidandosi ai compagni solo quando strettamente necessario Questa, a conti fatti, ĆØ stata la sfida piĆ¹ grande; aiutarli a raggiungere il sito di immersione malgrado le loro disabilitĆ . La scelta ĆØ stata fatta per promuovere la subacquea a tutti i livelli e per sostenere lā€™uso di ausili tecnologici come fattore inclusivo per le persone con disabilitĆ . Le complicazioni erano anche legate alla quota (2141 metri s.l.m), al freddo ed alla visibilitĆ  poichĆ© il nostro obiettivo era di rimanere in acqua circa 40 minuti; sia prima che al termine dellā€™immersione i sub sono stati sottoposti a prelievi del sangue, esame delle urine ed ecodopplerĀ».

foto Dark Side

La preparazione della spedizione ĆØ perĆ² iniziata molto prima, come conferma Elisa Zaniboni. Ā«Io sono lā€™unica non subacquea poichĆ© il mio ruolo lo esercito dietro le quinte. Per me ĆØ iniziato tutto sei mesi prima della salita al rifugio Longo. Lā€™esperienza di questa estate ĆØ stata piĆ¹ difficile rispetto a quella vissuta al Lago Nero poichĆ© nellā€™organizzazione della spedizione mi sono dovuta confrontare, o forse piĆ¹ giusto dire scontrare, con i ragazzi di DDI. ƈ stato difficile, ma forse per questo motivo la soddisfazione ĆØ stata addirittura maggiore. Lavorare a stretto contatto con ragazzi con disabilitĆ  credo abbia spronato tutti noi a fare meglio. Abbiamo capito quanto siamo fortunati e quanto siano superflue le lamentele che spesso esprimiamo senza motivo. Ćˆ stato un grande successo e questo darĆ  al nostro team una grande spinta per fare ancora meglioĀ».

Ā«Anche questā€™anno ā€“ dice invece Davide Domina – ĆØ stata unā€™emozione partecipare allā€™esperienza poichĆ© riesci a condividere la passione della subacquea con tanti amici, oltre a poterti immergere in posti nuovi. Portare i ragazzi di DDI con noi in montagna era una sfida che mi affascinava e quando abbiamo iniziato a pianificare la spedizione cā€™ĆØ stata subito intesa. Non posso far altro che ringraziare lo staff di Dark Side, i ragazzi di DDI, i ragazzi del DAN e tutti quelli che ci hanno supportatoĀ».

foto Dark Side

Ā«Ćˆ stato faticoso ā€“ commenta Lino Orlandelli ā€“ uscire dal letto alle 4.00 del mattino e partire da casa sotto una pioggia battente, che fortunatamente poi ĆØ cessata. Dopo un veloce pranzo al rifugio siamo partiti in direzione del lago per preparare il campo base in cui alloggiare le mute, le bombole e tutto il resto del materiale. Il giorno successivo abbiamo iniziato con i controlli medici pre-immersione, effettuati dal DAN, prima di dividerci in tre gruppi e spingerci ad una decina di metri di profonditĆ . Finita lā€™immersione abbiamo subito confrontato le impressioni tra di noi continuando poi la discussione al rifugio, condita perĆ² da tante risate. Ora, a bocce ferme, mi sento gratificato. Pensavo di aver dedicato un poā€™ di tempo agli altri, permettendo loro di vivere un momento felice, poi invece ho capito che ho ricevuto piĆ¹ di quanto ho dato loro. La voglia di fare che hanno dimostrato Massimo, Claudio e Sergio, i tre ragazzi disabili, mi ha molto colpito ed ĆØ la sensazione che piĆ¹ mi ĆØ rimasta nel cuoreĀ».

Mirco Bonacorsi

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