
Successo francese nella gara maschile, affermazione italiana al femminile
Risuona la Marsigliese alla nona edizione dell’Adamello Ski Raid, la competizione di sci alpinismo valida come seconda prova stagionale del circuito internazionale «La Grande Course». A tagliare il traguardo per primi, dopo aver affrontato un dislivello di 3.355 metri con uno sviluppo di 40 km, comprensivi di cinque salite, cinque discese e quattro tratti a piedi, sono stati i due collaudati compagni francesi Xavier Gachet e William Bon Mardion, che hanno fermato il cronometro sul tempo di 4 ore 07’57”. In campo femminile è giunta l’affermazione italiana, grazie alla valtellinese Giulia Compagnoni e alla trentina Lisa Moreschini (4 ore 04’07” su un percorso più breve).

Il podio maschile
Secondo posto nella gara maschile per gli italiani William Boffelli, bergamasco di Roncobello, e Alex Oberbacher, gardenese di Ortisei a 4’32”. Sul terzo gradino del podio troviamo ancora un team transalpino, quello composto da Samuel Equy ed Anselme Damevin, con un ritardo di 12’40”.
La dinamica della gara
Una sfida in quota che si è fatta appassionante già nel primo tratto di gara, tracciato nella skiarea Pontedilegno – Tonale fino ai 2.990 metri di quota di Passo Presena, dove sono giunte appaiate tre coppie: i quattro transalpini Samuel Equy con Anselme Damevin e Xavier Gachet con William Bon Mardion, con a ruota gli italiani William Boffelli e Alex Oberbacher.
Le posizioni del podio si sono cristallizzate nella seconda salita verso i 3.190 metri del Passo della Valletta, ma soprattutto sull’ascesa verso Punta Venerocolo, il passaggio più alto della gara con i suoi 3.312 metri, quando Gachet e Bon Mardion hanno aumentato il ritmo, staccando Boffelli e Oberbacher, che a loro volta si sono sbarazzati di Equy e Damevin. Le posizioni non sono variate nemmeno al transito ai 3.307 metri di Cresta Croce e successivamente ai 2.996 metri del Passo Tre Denti.

Gachet e Bon Mardion: una vittoria diversa
Sul traguardo di Ponte di Legno arrivo a braccia alzate per Xavier Gachet, alla sua seconda partecipazione e alla sua prima vittoria all’Adamello Ski Raid, e per il compagno William Bon Mardion, che ha invece siglato il suo terzo successo, il primo con Gachet, con il quale era giunto terzo nel 2023.
Errori e sorprese tra gli italiani
Solo quarti i due portacolori del Centro Sportivo Esercito Matteo Eydallin e Robert Antonioli, addirittura a 17 minuti dai vincitori. Il piemontese di Salice D’Ulzio ha commesso un errore di percorso nella seconda discesa, risultato fatale nella lotta per il podio, quando si trovavano in quarta posizione. Assieme al compagno di Valfurva hanno tentato di recuperare, ma il divario era ormai troppo ampio.
Di buon livello la prova dei due gemelli valdostani di La Salle Jacques Lino e Didier Daio Chanoine, che hanno concluso al quinto posto con un ritardo di 19’23”, precedendo la coppia formata da Federico Nicolini, trentino di Molveno, e Nadir Maguet, valdostano di Torgnon, incappato in una giornata difficile dal punto di vista fisico.
La Francia domina nelle prime dieci posizioni
La Francia ha piazzato nove atleti nella top ten tra gara maschile e femminile, a conferma della competitività dell’evento organizzato dall’Adamello Ski Team, che ha richiamato atleti di 16 nazioni tra le 150 coppie iscritte.
Dominio azzurro nella gara femminile
Senza storia la competizione femminile, con la valtellinese di Valfurva Giulia Compagnoni e la trentina di Pejo Lisa Moreschini subito in testa alla gara, capaci di incrementare il vantaggio sulle rivali chilometro dopo chilometro. Una vittoria che rappresenta un segnale positivo in una stagione che le ha viste protagoniste su più fronti.
Per Compagnoni si tratta della prima vittoria sul percorso originale, la seconda in assoluto, nonché del terzo podio. Per Moreschini è il primo successo in un evento che sente particolarmente, trattandosi di una competizione disputata vicino a casa.
Gli altri piazzamenti femminili
Seconda coppia, con un ritardo di 26’29”, quella composta da Lorna Bonnel e Perrine Gindre. Terze la ceca Marcela Vasinova e l’austriaca Bianca Somavilla, staccate di 40 minuti.
La gara mista
Nella categoria mista, sempre con partenza da Passo Paradiso, vittoria della coppia composta da Corinna Ghirardi e Paolo Montemezzi, residenti a Ponte di Legno, con il tempo finale di 4h26’43”.
Partecipazione e condizioni ottimali
Per gli organizzatori una giornata positiva anche grazie alla partecipazione di 100 atleti nella prima edizione del format Experience e ai 1.300 appassionati che hanno raggiunto le zone alte approfittando dell’iniziativa del Consorzio Pontedilegno-Tonale, che prevedeva l’accesso gratuito alle cabinovie Paradiso e Presena all’alba.
Le condizioni meteo e di innevamento favorevoli hanno ulteriormente premiato il lavoro del comitato organizzatore, che guarda ora al ritorno dell’Adamello Ski Raid nel 2027.
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Le dichiarazioni dei protagonisti della nona edizione dell’Adamello Ski Raid
Gachet: «Spettacolare il percorso, grande motivazione dal pubblico»
Giornata da incorniciare per la coppia francese che ha messo la propria firma in calce all’Adamello Ski Raid 2025. «Dopo la vittoria al Pierra Menta siamo arrivati a questa bellissima gara con l’obiettivo di fare bene e ci siamo riusciti. – spiega Xavier Gachet – Abbiamo costruito una grande prestazione su un percorso spettacolare, con condizioni perfette e contro un lotto di avversari di livello. Emozionante aver trovato così tanti spettatori sulle cime e sulle creste, per noi una motivazione ulteriore a dare il massimo. Adesso ci attende il gran finale di stagione con la Coppa del Mondo su lunghe distanze e la finale de La Grande Course, il Trofeo Mezzalama».
Bon Mardion: «Una stagione da ricordare»
«Un’altra perla in questa splendida stagione, che mi ha dato tante soddisfazioni. – aggiunge William Bon Mardion – Sono felicissimo, soprattutto di condividere il successo con Xavier, con il quale abbiamo costruito un’intesa particolare».
Oberbacher: «Obiettivo secondo posto raggiunto»
«Prima di partire sapevo che se io e William fossimo riusciti a disputare una prova ad alta intensità avremmo potuto centrare il secondo posto, – spiega Alex Oberbacher – perché i francesi erano inattaccabili, impossibile batterli. Quest’anno in coppia hanno vinto tutto quello che si poteva vincere. Siamo quindi contenti di questo risultato, era ciò che ci eravamo prefissati di raggiungere e ci siamo riusciti. Vi posso garantire che ho dato il tutto per tutto».
Boffelli: «Gara perfetta, francesi imbattibili in discesa»
«Più di così oggi non avremmo potuto fare, – gli fa eco William Boffelli – in salita riuscivamo a tenere il ritmo dei francesi, ma in discesa sono dei fenomeni, hanno una marcia in più. Abbiamo dovuto fare i conti con un piccolo imprevisto nella prima salita, che ci ha fatto perdere qualche decina di secondi, ma non ci siamo persi d’animo, abbiamo recuperato e disputato una bellissima gara. Sono tanti anni che corro assieme ad Alex, ci conosciamo bene. Ogni tanto capita di fare qualche errore, ma assieme rimediamo. Per noi oggi è stata una gara perfetta».
Nicolini: «L’essenza dello sci alpinismo»
Sesto posto per la coppia trentino-valdostana, formata dal molvenese del Brenta Team Federico Nicolini e da Nadir Maguet, della Valtournenche del Team La Sportiva. «Si tratta di un buon piazzamento. – spiega il primo, vincitore dell’ultima Sellaronda in coppia con Davide Magnini – Io e Nadir siamo amici da quindici anni e quando corriamo in coppia condividiamo le difficoltà e le soddisfazioni. Questa gara è l’essenza dello sci alpinismo, una competizione prestigiosa accanto al meglio dello sci alpinismo mondiale, non a caso hanno vinto i campioni del mondo».
Eydallin: «Errore fatale, ma fa parte del gioco»
I due alpini Matteo Eydallin e Robert Antonioli hanno gareggiato con il numero uno, trattandosi dei vincitori dell’edizione 2023, e al traguardo sono giunti quarti con non pochi rimpianti.«Ho sbagliato – racconta l’alpino di Salice d’Ulzio – ho danneggiato gli sci ed ho dovuto cambiarli. Capita purtroppo, lo sci alpinismo è anche questo». Sereno il commento di Robert: «Siamo al traguardo con la medaglia di legno, onore ai vincitori».
Moreschini: «Gara speciale, il tifo di casa ci ha caricate»
Lisa Moreschini, finanziera di Pejo, trionfa in coppia con l’alpina valtellinese Giulia Compagnoni. L’Adamello Ski Raid è per lei una gara quasi di casa: «Il mio primo successo in questa competizione insieme alla mia prima volta in coppia con Giulia. – racconta – Ci siamo trovate subito bene insieme, lei ha più esperienza di me, dato che qui a Ponte di Legno ha già vinto nel 2021 con Ilaria Veronese, ma l’importante in questi casi è trovare un buon equilibrio e noi lo abbiamo creato subito, per questo la devo ringraziare. Trovare sul percorso parenti e amici che ti incitano è una bella emozione, perché è vero che sei concentrata sulla gara, ma l’ambiente intorno, le persone che ti incitano e questo panorama fantastico ti stimolano a dare sempre il massimo». Prossimi impegni? «Non ho ricevuto la convocazione per le finali di Coppa del Mondo, vedrò se iscrivermi al Mezzalama, dovendo trovare, in quel caso, una compagna».
Compagnoni: «Con Lisa grande intesa, ci siamo anche divertite»
Giulia Compagnoni, alla sua seconda vittoria all’Adamello Ski Raid: «Sono davvero contenta di questa vittoria costruita con Lisa, un’amica di nazionale e una scialpinista davvero brava. In questa sfida io ho messo la mia esperienza, lei la sua bravura. Io vado un po’ più veloce di lei in salita, lei è più forte in discesa. Abbiamo gareggiato, ma ci siamo anche divertite».
Mottinelli: «Tanta soddisfazione, già proiettati al 2027»
«Siamo pienamente soddisfatti dell’esito di questa gara. – afferma il presidente del comitato organizzatore Alessandro Mottinelli – Un successo organizzativo che ci carica e fa morale per il nostro team con la volontà di tornare in calendario con l’edizione del 2027, sempre nel circuito La Grande Course. Gli atleti in gara, dai big agli appassionati, si sono divertiti molto e ci hanno fatto tanti complimenti, si sono godute le nostre montagne, belle discese e creste fantastiche. Un grazie alle giacche arancioni, al soccorso alpino e alle guide alpine. Questo è il vero sci alpinismo, non me ne voglia chi ha inventato i format olimpici».